Secondo il Rapporto annuale dell’Ispra, in Italia nel 2019 sono stati raccolti circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di questi circa il 61,3% sono sotto forma di raccolta differenziata, registrando una crescita di +3,1 punti rispetto al 2018. L’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia, raggiungendo il 39,5% del totale. Dato molto rilevante perché con l’umido si può fare il preziosissimo compost utilizzato dal mercato dei fertilizzanti naturali e il biogas.
DALL’ORGANICO AL COMPOST
Le stime del CIC (Consorzio Italiano Compostatori) rilevano che dai rifiuti organici raccolti nel corso del 2018 sono state prodotti 2,04 milioni di tonnellate compost, che hanno contribuito a stoccare nel terreno 600.000 tonnellate di sostanza organica e a risparmiare 3,8 milioni di tonnellate di CO2. Inoltre, quando alla fine del processo l’acqua evapora dal compost, i rifiuti si riducono di volume del 30%.
SCONTO SULLA TASSA IN ALCUNI COMUNI
Il compostaggio domestico imita il ciclo della natura. Il materiale che si ricava dalla biodegradazione è un prezioso terriccio, 100% biocompatibile, ideale come fertilizzante in agricoltura e floricultura. Questa pratica può portare anche vantaggi economici a chi vi ci cimenta, perché alcuni comuni riconoscono una riduzione sulla tassa dei rifiuti.
COME SI PROCEDE
I rifiuti organici (sfalci verdi, avanzi di cucina, salviette, carta non trattata, alimenti avariati, scarti di verdura e frutta, fondi di caffè e filtri di the, ramaglie, paglia, foglie secche, cartone, trucioli, segatura) vanno selezionati, sminuzzati bene, messi nella compostiera alternati a strati di terra e, nei periodi molto secchi, innaffiati di quando in quando.