I “cattolichini”, così ci chiamavano all’esterno del nostro contesto universitario. Come difetto di formazione avevamo, secondo gli altri, quello di essere bravissimi in tutte le espressioni teoriche ma un po’ meno nelle conclusioni pratiche. I colleghi ospedalieri romani, invece, dal confronto con i cattolichini, risultavano più praticoni ma ugualmente bravi.
Piccolissimo riferimento non degno di nota, certo. Se non fosse, però, che anche oggi siamo a parole bravi, bravissimi nell’evocare i bei tempi trascorsi, ancora ragazzini, sotto le ali della nostra cattolica chioccia, ma nei fatti non abbiamo sufficientemente sottolineato un compleanno tanto importante. L’Università Cattolica del Sacro Cuore compie 100 anni!
Fondata da Padre Agostino Gemelli, insieme con Armida Barelli, che la Chiesa prossimamente dichiarerà beata, la Cattolica fu inaugurata il 7 Dicembre 1921. Per noi, Medici dell’Ateneo, la storia è però iniziata nel 1958, quando Padre Agostino Gemelli vide realizzarsi “il sogno della sua anima” con l’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, unica sede romana, allora e per decenni, dell’Università Cattolica. Fu aperta all’attività didattica nel 1961, dopo la morte del Fondatore. Padre Agostino non vide in attività neanche il Policlinico Gemelli, che lo ricorda nella sua intitolazione, inaugurato nel 1964.
Ho frequentato per parecchi anni la Chirurgia Pediatrica del Gemelli al seguito di Alessandro Calisti, laureatosi nel primo gruppo di Medici formatisi interamente in Cattolica ed ancora, perciò, felicemente intrisi della positiva carica iniziale che slanciava verso gli obiettivi dei più alti profili etico e deontologico. Brillante chirurgo, brillante cattolico. Entusiasta, instancabile, credente. E’ un fulgido esempio della migliore produzione di professionisti che la Cattolica abbia avuto. Ancora oggi frequentemente faccio uso dei suoi insegnamenti. Ha saputo trasmettere, ed insegnare a perpetuare, conoscenza e competenza, coscienza e fede, equilibrio e fermezza, tempestività e ponderatezza. Pochi anni fa ho saputo della sua attività in Eritrea, dal 2005 in poi. Io ero stata in Zimbabwe nel 1998, come Cooperatore Sanitario Internazionale della nostra Università, appena iniziai il Master in Bioetica. Scelte parallele, in ruoli diversi, scaturite da ideali giovanili non espressi ma coltivati nella loro crescita nel terreno migliore che un ambiente ricco di operoso fermento possa offrire. Questa, è stata l’Università Cattolica per molti di noi, noi che ancora la amiamo così come fu concepita, nella sua identità originaria, come università cattolica “del Sacro Cuore”.