Una iniziativa italiana ed una europea. È ciò che chiedono gli agricoltori per salvare quella parte del racconto che ha subito danni per le avverse, inaspettate, condizioni climatiche tra momenti di siccità e gelate per venti artici e neve. “È presto per formulare una valutazione accurata sull’ammontare dei danni provocati dalle eccezionali gelate degli ultimi giorni. Sulle cifre la cautela è sempre necessaria”, premette Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, “Tuttavia, dalle segnalazioni che stiamo ricevendo dalle nostre strutture regionali e provinciali, l’impatto è sicuramente pesante, dato il numero delle regioni interessate e delle colture colpite: dai frutteti alle orticole; dalla vite agli olivi, fino ai seminativi”. Le valutazioni di Confagricoltura saranno presto fatte dopo la raccolta dei dati e segnalazione. “Faremo il punto della situazione nel corso della Giunta di Confagricoltura”, aggiunge Giansante che non nasconde la sua preoccupazione per la situazione che si è determinata.
“In un contesto economico già reso difficile dall’emergenza sanitaria”, prosegue il leader di Confagricoltura, “per molte imprese si prospetta un’annata difficile. Vanno perciò attivati con la massima urgenza gli strumenti previsti per le calamità naturali che, però, potrebbero risultare insufficienti data la situazione eccezionale che si è verificata”. Da queste considerazioni e preoccupazioni nasce la possibilità di avere un aiuto con un intervento straordinario.
“Sarà, con tutta probabilità, necessario un intervento straordinario”, commenta Giansanti, “da parte delle Istituzioni pubbliche, senza escludere un’iniziativa in ambito europeo visto che le gelate hanno colpito altri Stati membri. In Francia, in particolare, i nostri colleghi della Fnsea – la principale organizzazione degli agricoltori – ci hanno segnalato che anche al di là delle Alpi i danni sono stati ingenti”. Il problema è l’estrema vulnerabilità verso i cambiamenti climatici che l’agricoltura subisce.
“L’agricoltura è il settore produttivo più esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici”, sottolinea il presidente di Confagricoltura, “Le gelate di questi giorni sono arrivate paradossalmente in un periodo di siccità che in alcune aree sta rendendo difficili le semine primaverili”. Di fronte ai cambiamenti le strategie finora attuate risultano inefficaci, questo vale sul piano pratico e su quello burocratico.
“Gli strumenti vigenti risultano non più adeguati”, sottolinea Confagricoltura, “Dobbiamo subito metterci al lavoro per definire un nuovo sistema in grado di assicurare”, conclude Giansanti, “in tempi rapidi il ristoro dei danni e consentire la ripresa produttiva”.