Una grande “fontana” di lava e una colata luminosa dal cratere di Sud Est, con getti di lava alti fino a mille metri. Come rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dopo la conclusione della fontana di lava fra le 3,30 e le 4,15 sono avvenute una ventina di esplosioni molto violente da diverse bocche sul Cratere di Sud Est, che hanno lanciato bombe incandescenti oltre la base del cono del medesimo cratere. Dopo 4,15 non e’ piu’ avvenuta alcuna attivita’ eruttiva al Cratere di Sud Est; agli altri crateri invece sta continuando l’attivita’ esplosiva osservata negli ultimi giorni. Nelle ore successive all’attivita’ di fontana di lava e fino allo stato attuale, l’ampiezza media del tremore vulcanico e’ rimasta confinata principalmente nel livello medio. Tra le 3,20 e le 4,10 l’ampiezza media del segnale sismico ha subito un temporaneo e significativo incremento causato dall’accadimento di una serie di episodi esplosivi molto energetici che hanno generato segnali infrasonici di elevatissima ampiezza.
Dopo l’attivita’ di fontanamento, la sorgente del tremore vulcanico si e’ collocata al di sotto dell’area sommitale, tra i crateri Bocca Nuova e Voragine, nell’intervallo di profondita
2700-2900m sopra il livello del mare. L’attivita’ infrasonica, in questo momento, e’ molto debole sia nel numero che nell’energia dei transienti infrasonici, che risultano localizzati al Cratere di Sud Est, Bocca Nuova e Cratere di Nord Est. I risultati delle analisi di laboratorio indicano che la composizione del magma dei prodotti eruttati durante la fontana di lava del 19 febbraio e’ simile a quella delle fontane del 16 e 18 febbraio, mantenendosi tra le piu’ primitive dell’attivita’ parossistica del Cratere di SE degli ultimi 20 anni. Sono in corso rilievi di terreno per campionare il materiale eruttato durante la fontana di questa notte.