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La goletta giallo-verde cola a picco

sabato, 10 Agosto 2019
1 minuto di lettura

Si va al voto dopo la frantumazione dell’alleanza giallo-verde, ma è ben difficile che ci si andrà a metà ottobre.

La decisione di Conte, fortemente indispettito e deluso per la scelta di Salvini, di andare in Parlamento per formalizzare la crisi comporterà un qualche slittamento dei tempi previsti dalla Lega.

Lega che, intanto, ha provveduto già a depositare in Senato una mozione di sfiducia al governo, sulla cui discussione decideranno in tempi brevi i capigruppo di Palazzo Madama.

Alla disperata Di Maio, che è stato messo all’angolo e ridicolizzato da Salvini, cerca di resuscitare una mobilitazione anti casta, con la richiesta di un voto finale sulla riduzione del numero di parlamentari. Un evento, questo, quantomai improbabile sia perché già in Parlamento molti temono per la loro rielezione con gli attuali numeri, sia perché una tale innovazione richiederebbe un ridisegno dei collegi e un ulteriore rinvio della data delle elezioni.

Si avvicina quindi un appuntamento nel quale il centrodestra, se unito, appare vincente, ma vincere non basta senza programmi adeguati, idee forti e ancoraggio al sistema dei valori che hanno retto la Repubblica e ispirato l’edificio europeo.

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