Alitalia subito un calo dei ricavi del 78% nel 2020. Lo ha riferito direttore generale Giancarlo Zeni nel corso di un’audizione nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera.
“L’insolvenza di Alitalia trova origine da una mancata esecuzione di aumento di capitale per 900 milioni, a fronte di questa situazione il governo in carica introdusse alcune norme grazie alle quali Alitalia ha potuto beneficiare di ulteriori finanziamenti, noi ci troviamo nel dicembre 2019, a valle del naufragio di quelle che erano stati i tentativi di vendita di Alitalia, con prestiti erogati e con una situazione decisamente pesante, con 247 milioni di debito commerciale”, ha spiegato Giuseppe Leogrande, commissario delle società Alitalia-Società Aerea Italiana e Alitalia Cityliner spa in amministrazione straordinaria.
“In questa situazione viene emanata la disposizione che, a fronte delle necessità impellenti di Alitalia di rimettersi sul mercato per trovare acquirenti, prevedeva l’erogazione di un ulteriore finanziamento pari a 400 milioni con lo scopo di sostenere la società fino al 31 maggio – ha aggiunto -. In questo contesto, dove si è innestata la mia nomina, dopo 40 giorni è arrivato un ulteriore problema che si chiama Covid, questo ha avuto un impatto dirompente sui numeri della società, proprio sulla parte operativa”.
Leogrande ha ricordato le perdite, su fatturato e passeggieri, legati a questo anno di pandemia: “Sul numero totale dei passeggeri trasportati si passa da 21, 293 milioni del 2019 a 6,314 milioni nel 2020, all’interno di questi 6 milioni, due milioni e otto hanno volato nei mesi di gennaio e febbraio 2020 quindi prima dell’avvento del Covid, noi abbiamo avuto mesi, come aprile e maggio, dove l’incidenza del trasporto passeggeri è stata meno 97%, poi c’è stata una leggera ripresa durante il periodo estivo e purtroppo registriamo a novembre e dicembre, con l’avvento della seconda ondata, di un calo del 90% a novembre e dell’ 85% dicembre”.
“Sul piano dei ricavi noi passiamo da 2 miliardi 673 milioni nel 2019 a 590 milioni nel 2020, quando però oltre 320 milioni sono riferiti ai mesi di gennaio e febbraio, anche qui registriamo una contrazione che va dell’80 al 95% in ogni mese successivo al Covid. In un contesto così complesso il governo è intervento con norme ulteriori ma la commissione europea ha richiesto tempi difficilmente compatibili con le esigenze di cassa della società Alitalia”, ha concluso Leogrande.