Pochi giorni al Santo Natale, tante luci ovunque e comunque. Non vi è tristezza ma solo voglia di vivere e riaccendere la lampada della vita dove il trauma del virus cerca di spegnere anche la piccola fiammella delle certezze. Pochi giorni ancora ed è la festa dell’Autore della Vita: è la certezza che nulla può spaventare Dio poiché l’Amore non teme la morte. In queste ore frenetiche si cerca di afferrare ogni cosa che sappia di speranza, di gioia, di bellezza e di entusiasmo. Il bombardamento mediatico dell’elenco delle vittime e delle curve che salgono e scendono come le piste di ghiaccio che intimidiscono ma non convincono. Non si muore più di nessuna patologia tranne che di “Covid 19”.
Ebbene sì bisogna sostare e pensare cosa portare al presepio, con che doni recarsi verso Maria e Giuseppe che non stanno a commentare a che ora deve nascere l’importante è farlo nascere, principalmente nel cuore di chi non si sente più amato da nessuno. Troppa chiacchiera da “Benpensanti” da Borghesi di una fede annacquata dalla retorica e dal superfluo. Avrei voluto sentir dire con quale cuore ci si avvicinerà alla grotta e cosa portare a un Bambino\Dio che non si farà mai il tampone e non attenderà (vergognosamente) l’esito dopo due settimane (se ti va bene) tranne se non metti mano al portafoglio.
È Natale e l’unica certezza che basta è sapere che Lui sta per venire mentre Maria sa che i giorni che verranno deve custodire e proteggere l’autore della Vita. Il mio pensiero corre a tutte le mamme e i papà che in questi mesi hanno cercato con tutte le forze di tutelare i propri figli con quella tenerezza e quell’amore che non ha confini. L’Amore è l’Amore e non si commenta. Se ci credi arriva e ti stravolge la vita. Mai essere egoisti nell’amore: è un sentimento così grande che richiede sempre a doppio senso di circolazione. Il Dio dell’Amore arriva per educarci al dare e non al possedere, all’essere ambasciatori di speranza e non demolitori di vita. Sta per arrivare e solo i poveri lo riconosceranno come del resto sentiamo riecheggiare nelle nostre orecchie. “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. Allora sarà visto da pochi e commentato da molti, quei molti che pensano all’ora della nascita e non a corrergli incontro disarmati da tutto tranne dell’Amore.