“Durante la pandemia i medici del Centro e del Sud non hanno esitato a partire volontariamente per rafforzare la risposta sanitaria affiancando i loro colleghi del Nord. Durante il lockdown, i lavoratori dei servizi pubblici e privati essenziali hanno messo da parte le proprie preoccupazioni e i propri comprensibili timori per mettersi al servizio dei loro concittadini e dell’Italia intera”.
Lo scrive il premier Giuseppe Conte in un lungo intervento sul Riformista Economia. “Allo stesso modo le forze politiche non dovrebbero oggi indugiare a lavorare insieme, con spirito costruttivo, favorendo un franco e sincero dialogo – prosegue il presidente del Consiglio -.
È fondamentale il contributo di tutti, maggioranza e opposizione, così come è centrale il ruolo del Parlamento per disegnare le grandi riforme e i grandi cambiamenti che l’Italia non può più rimandare. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, lo dobbiamo a una comunità che rinasce e che vuole costruire un Paese ancora più forte”.
“Ora più che mai i decisori politici non possono permettersi passi falsi nella sfida della ripartenza. È per questo motivo che ho affermato, senza girarci intorno, che se perderemo il treno del Piano di ripresa avremo fallito e dovremo farci da parte, io per primo – spiega Conte -. Avremmo tradito le speranze e la fiducia di un intero Paese e il danno sarebbe irreparabile per tutta la comunità, non riguarderebbe solo singole forze politiche”.