Ieri tanti titoli pressapoco avevano questo tenore: Briatore positivo: ecco i contatti durante le ferie in Sardegna’; 52 dipendenti infettati da Briatore etc…
Direte voi: articoli poggiati su certezze scientifiche inconfutabili. Eh no.
Qui quasi tutti i media e la stampa sono partiti dalla matematica sicurezza che sia stato Briatore l’untore che ha infettato tutti, ma che diciamo, l’intera Sardegna.
Quindi essere antipatici e arroganti (il soggetto non fa nulla per non apparirlo) provoca l’effetto certo di essere il contagiatore seriale? A lui invece lo ha infettato il cielo, vero?
Poi ci si stupisce del perché la gente non compri più i giornali, non scelga più certa stampa come mezzo di informazione e il giornalismo non abbia più credibilità. Quando ce l’ha, vedere la trasmissione Report, potete stare sicuri che non gliela toglie nessuno e che certe cose le dicono e dimostrano con ricostruzioni serie potendo sempre provare ogni parola che affermano.
Qui la questione è semplice. La caccia all’untore sarebbe infinita e di illegale, da parte di Briatore, non è stato fatto neanche un atto da quel che sappiamo noi. C’è poco da congiurare, condannare etc se non attaccandosi a vecchie dichiarazioni iraconde contro l’ordinanza.
Ma ecco l’accusa che per un giorno ha tenuto banco: Briatore avrebbe preso e trasmesso il Covid (ma sarebbe prostatite da quanto dichiarato) in discoteca (la sua), maledetta movida (che comunque a onor del vero era legale e permessa dallo Stato fino all’ordinanza)… Non l’avrebbe preso durante le partite di tennis con i vip, o in barca con gli amici, o da un maggiordomo (si sa la colpa è sempre del maggiordomo ). Sono tutti certi. Sicuri sicuri…
Su chi l’ha attaccata a chi in Sardegna, voi scommettereste un capello?
Si può capire l’antipatia nei confronti di un personaggio che non fa nulla per non provocarla a volte, ma non ha mica attaccato il Covid venendo meno alle regole o ignorando i divieti? Briatore non è colpevole di movida-rave illegali da quanto risulta finora. E poi riflettiamo un attimo. Proprio perché imprenditore, la sua posizione è stata particolarmente rigida e noncurante sul tema, è legata proprio al lavoro che fa. Ogni imprenditore se chiude non guadagna.
Ora lui è ricchissimo per carità, di che stiamo parlando oggettivamente, ma soggettivamente è indubbio che abbia una forma mentis diversa dalla maggioranza degli italiani che da casa ha tranquillamente guadagnato in smart working. Puoi guadagnare pure miliardi, ma se li produci producendo, quando ti chiudono ti cresce la rabbia. Quello che è stato forse utile al suo successo (il suo carattere e caparbietà mista alla capacità di rischiare), ieri sembrava essere stata la sua condanna (ma se si tratta di prostatite hanno tutti preso una cantonata). Perché la vita insegna, prima e dopo.
Purtroppo però la ragione, di fronte all’ideologia, perde la ragione ed esiste gente che ha esultato per il contagio augurando anche la morte al noto personaggio. La banalità del male. (Lo_Speciale)