Dopo mesi di attesa finalmente arrivano provvedimenti mirati per il turismo “ma hanno un respiro corto, puntano a salvare una stagione e non gettano le basi per una ripresa vera nel 2021, anno che non sarà certo luminoso viste le numerose difficoltà dei trasporti e le incertezze che ancora pesano sugli sviluppi della pandemia”, spiega in un’intervista a Il Sole 24 Ore Massimo Caputi, presidente di Federterme. Come per gli albergatori anche per proprietari e gestori delle strutture termali il credito di imposta sugli investimenti va bene, ma la soglia dei 200mila euro è troppo bassa: “C’è una dote di 160 milioni che verrà bruciata in un click day di due secondi, sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più”.
Caputi su questo punto è molto critico: “Vengono dati 500 milioni a fondo perduto per le attività commerciali dei centri storici, più del triplo dei crediti di imposta per le aziende turistiche. Lo ripeto non si risolve la situazione con le mance, servono interventi forti, mirati e di lungo periodo”. Per alzare lo sguardo al medio-lungo termine e dare davvero alle aziende la possibilità di recuperare il terreno perduto, secondo Caputi si dovrebbero allungare da 6 a 15 anni i termini per la restituzione dei finanziamenti con garanzia statale targati Mcc/Sace. “Quella norma del Dl Liquidità può essere migliorata – spiega – molte aziende non sarebbero mai in grado di stare nei tempi. Allungarli significa semplicemente evitare il rischio che la garanzia statale debba essere escussa. Non ci perdono le imprese e non ci perde lo Stato”. (Italpress)