La nuova holding che unirà Fca e Psa si chiamerà Stellantis. A proporre il nuovo naming il gigante della comunicazione francese Publicis Groupe, che ha tra le sue consociate anche l’agenzia Leo Burnett che da sempre lavora con il Lingotto. Il nome deriva dal verbo latino “stello” che significa “essere illuminato di stelle”, che sono i brand che lo compongono.
Il loro del gruppo non è invece ancora stato reso pubblico.
Se il sound è latino, a ben guardare, un po’ per caso e forse anche no, nella parola Stellantis ci sono anche tutte le lettere che compongono anche la parola Tesla, ovvero il gruppo di Elon Musk specializzato in auto elettriche e a guida autonoma, che in futuro sarà uno dei leader di mercato.
L’assonanza è indubbia, e servirà oltreoceano dopo il gruppo ha i maggiori margini di crescita, e dove la pronuncia di Stellantis potrebbe risultare ostica. Sicuramente oggi il brand dedicato all’inventore e scienziato croato, Nikola Tesla, è tra i più gettonati tra i creativi dell’auto. Basti pensare che esiste anche una Nikola, sempre in suo onore, che è un gruppo leader nei camion a celle di idrogeno, che è partner anche di Iveco.
Tra le grandi consociate, l’Alliance tra Nissan e Renault era finora l’ultima arrivata. Per il resto dominano nomi storici come General Motors e Ford, Toyota e Volkswagen. Va in pensione Fca, nome emerso nel 2014 e che unì Fiat e Chrysler in una crasi poco creativa. Un nome, Fca, non è mai piaciuto in Italia, perché sotterrava il centenario e nostrano Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino) in nome di una globalizzazione impersonale. Sei anni dopo la nuova svolta, che arriva qualche mese prima che Psa-Fca diventino realtà. Anche l’acronimo del gruppo francese andrà in pensione ma resteranno vivissimi i vari brand del gruppo: Citroen, Peugeot, Vauxhall e Opel. Stesso discorso per Fiat, Alfa Romeo, Maserati e, forse, Lancia in Europa, oltre a Chrysler, Jeep e Ram Trucks negli Stati Uniti. I due gruppi, nella nota di presentazione, hanno confermato che la fusione sarà ultimata entro il primo trimestre 2021, in attesa delle decisioni dell’antitrust europea, e della predisposizione dell’integrazione tra le varie business unit dei due gruppi. Di sicuro, si deve partire sotto una buona Stellantis.