Se Luigi Di Maio chiede a Salvini di riferire alle Camere sulle vicende dell’Hotel Metropol di Mosca e Giuseppe Conte gli fa eco dicendo “Salvini alle Camere su rapporti con la Russia? Perché no? E Di Maio chiede anche che sia subito istituita una commissione sul finanziamento illecito ai partiti -su tutti i partiti ma conseguentemente anche sulla Lega di Salvini- siamo in piena crisi di governo.
Inutile dire che se tra alleati non c’è più dialogo, perché Di Maio e Salvini potevano chiarirsi prima tra di loro e poi prendere decisioni concordate, il contratto di potere del cambiamento è saltato.
La fiducia è una cosa importante e Matteo Salvini, per l’uomo che ha dimostrato di essere, non può far finta che nulla accade e che tutto si può minimizzare.
Matteo Renzi, un po’ per presunzione un po’ per inesperienza politica nazionale, ha pensato, dopo il 41% avuto alle europee, che tutto fosse scontato. Invece al referendum si è trovato contro anche buona parte del suo partito e non decidendo per le elezioni anticipate , ha così determinato la sua scomparsa.
Non è che Salvini faccia lo stesso clamoroso errore? Noi non vogliamo credere che Salvini abbia da tenere sotto cenere qualche patata bollente e che voglia aspettare che si raffreddi, prima di spegnere il caminetto.
Chiunque, con i risultati riportati alle europee e con i sondaggi a favore avrebbe già mandato a casa un alleato che dimostra ogni giorno di non avere più in lui nessuna fiducia.
Il 20 luglio è vicino, e se entro il 20 luglio si conclamasse la crisi di governo, si potrebbe andare a votare a ottobre. Sergio Mattarella permettendo.
Ci sorge però il dubbio che sia Di Maio a volere la crisi di governo perché in qualche modo abbia già fatto altri accordi… con chi ditelo voi.
Vogliamo dire a Matteo Salvini che la cenere è leggera e che basta poco per sollevarla e scoperchiare tutto; meglio eventualmente che lo faccia lui e scavalchi a sinistra i grillini che seguitano a parlare di trasparenza, dopo aver abbandonato qualunque metodo che in precedenza imponevano agli avversari. Dobbiamo ricordare gli streaming con Bersani?