“Conto che la legge ‘Codice rosso’ sia approvata già in settimana, i fatti di Savona mostrano quanto un nuovo intervento sia importante”. Cosi’ il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, in un’intervista a la Repubblica. “Non ho ancora i dettagli, ma da una prima ricostruzione appare chiaro che, per l’ennesima volta, il femminicidio si dimostra una violenza particolare, da trattare in modo specifico. II ‘Codice rosso’ sottolinea questa particolarità”, aggiunge.
Poi, spiega la particolarità: “L’omicida pare avesse già patteggiato per stalking e avesse violato il divieto di avvicinamento, nonostante questo la sua violenza non si è placata perché alcuni uomini considerano le donne come oggetti di loro possesso. Vivono la volontà delle loro ex compagne o mogli di chiudere una relazione come un affronto al loro onore. Sembra strano che nel 2019 sia ancora cosi’, ma oltre alle leggi bisogna agire sulla mentalità”.
Per il ministro “facciamo i conti con secoli di legislazione maschilista e una cultura radicata da cambiare. Il resto, pero’, lo devono fare leggi e magistratura. II primo punto forte del ‘Codice rosso’ è di promuove la violenza contro le donne da reato di serie B a reato di serie A, con l’obbligo di ascoltare le donne che denunciano entro 3 giorni. E’ fondamentale, perché troppo spesso i pericoli che corrono le vittime sono sottovalutati”.
La legge sarà votata in modo bipartisan? “C’è una condivisione ampia, come è giusto che sia. Ho voluto non indicare il cognome di chi l’ha proposta, ma usare i termini ‘Codice rosso’ proprio per dare l’idea dell’urgenza”
Per il ministro “se stiamo approvando il ‘Codice rosso’ è anche perché Salvini l’ha voluto nel contratto di governo. Io so che e’ attento a queste tematiche”. (Italpress)