Un terremoto di magnitudo 7.0 ha colpito Taiwan nella tarda serata del 27 dicembre, scuotendo edifici in tutto il Paese e facendo oscillare i grattacieli della capitale Taipei. L’evento sismico, registrato alle 23:05 ora locale, ha avuto epicentro in mare al largo della contea nord‑orientale di Yilan, a una profondità di circa 73 chilometri, secondo quanto comunicato dall’Amministrazione meteorologica centrale dell’isola. La scossa, avvertita distintamente in tutto il territorio, ha generato momenti di forte apprensione tra la popolazione, ma al momento non risultano vittime né danni significativi. Le autorità hanno confermato che non è stata emessa alcuna allerta tsunami, grazie alla profondità dell’ipocentro e alla localizzazione offshore del sisma. A Taipei, numerosi residenti hanno riferito di aver visto oscillare lampadari e mobili, mentre i video circolati sui social mostrano i piani alti dei palazzi muoversi per diversi secondi. L’Agenzia nazionale dei vigili del fuoco ha avviato immediatamente le verifiche strutturali, precisando che la valutazione dei danni è ancora in corso, soprattutto nelle aree più vicine all’epicentro. Taiwan è situata lungo la giunzione di due placche tettoniche e registra frequentemente terremoti di forte intensità. La memoria collettiva resta segnata dal sisma del 1999, di magnitudo 7.3, che causò oltre duemila vittime, e da quello del 2016, che provocò più di cento morti nel sud dell’isola. L’evento di ieri, pur potente, non sembra aver prodotto conseguenze paragonabili, grazie anche agli elevati standard antisismici introdotti negli ultimi decenni. Le autorità hanno invitato la popolazione alla prudenza nelle prossime ore, mentre i tecnici continuano a monitorare eventuali repliche. Per ora, la situazione appare sotto controllo, ma la scossa ricorda ancora una volta la vulnerabilità dell’isola a fenomeni sismici di grande intensità.



