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Raid israeliani in Libano, ucciso comandante del Quds

Natale a Betlemme, messaggio di speranza e pace alla messa di Pizzaballa
venerdì, 26 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

Il Natale in Medio Oriente è trascorso sotto il segno di una persistente escalation militare e politica. Sul terreno, le Forze di difesa israeliane hanno intensificato le operazioni in Libano, mentre sul piano simbolico e religioso si sono moltiplicati appelli alla pace, in un contesto segnato da profonde divisioni. L’esercito israeliano e lo Shin Bet hanno annunciato l’uccisione, nel nord est del Libano, di Hussein Mahmoud Marshad al Jawhari, alto comandante dell’Unità Operazioni della Forza Quds iraniana, nota come Unit 840.

Secondo Israele, il dirigente era coinvolto nella pianificazione di attentati contro lo Stato ebraico nell’area Siria Libano. L’attacco con droni ha colpito un veicolo diretto verso il confine siriano, causando la morte di due persone. L’Idf ha confermato anche un altro raid aereo nel Libano meridionale, a Jannata, contro un presunto agente di Hezbollah. Dal cessate il fuoco del novembre 2024, oltre 340 persone sono state uccise dal fuoco israeliano in Libano, secondo il ministero della Salute di Beirut. Sotto pressione degli Stati Uniti, il governo libanese ha ribadito l’impegno a disarmare Hezbollah a sud del fiume Litani entro la fine dell’anno.

Sul fronte politico, il ministro della Difesa Israel Katz ha ribadito che Israele “non lascerà mai Gaza”, annunciando la creazione di una vasta zona di sicurezza e prospettando nuovi insediamenti nel nord della Striscia. Dichiarazioni che si intrecciano con la condanna, da parte di quattordici Paesi occidentali, tra cui l’Italia, dell’approvazione di 19 nuovi insediamenti in Cisgiordania. Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha respinto le critiche definendole “discriminatorie nei confronti degli ebrei”. Il premier Benjamin Netanyahu ha invece annunciato un piano decennale da 110 miliardi di dollari per costruire un’industria degli armamenti “indipendente”, riducendo la dipendenza anche dagli alleati.

Natale a Betlemme

In questo quadro, il Natale ha offerto uno spazio di riflessione e di contrasto simbolico. A Betlemme, per la prima volta dopo due anni, sono tornate le celebrazioni pubbliche con la messa nella Chiesa della Natività, presieduta dal cardinale Pierbattista Pizzaballa. Il patriarca latino di Gerusalemme ha lanciato un messaggio di speranza e rinascita, ricordando la sua recente visita a Gaza e sottolineando che la pace non nasce da equilibri di forza, ma dalla giustizia e dalla solidarietà. Alla cerimonia non ha potuto partecipare il vicepresidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, fermato ai posti di blocco israeliani.

Sicurezza interna

In Israele resta alta la tensione interna. Le autorità hanno arrestato un cittadino israeliano sospettato di spionaggio per conto dell’Iran, accusato di aver fotografato aree sensibili, tra cui l’abitazione dell’ex premier Naftali Bennett, in cambio di denaro. L’arresto arriva pochi giorni dopo l’esecuzione in Iran di un uomo condannato per spionaggio a favore di Israele. Nel frattempo, la polizia israeliana è finita sotto accusa per l’arresto di un palestinese vestito da Babbo Natale durante una festa natalizia ad Haifa, insieme a un dj e a un venditore ambulante. Secondo un’ong, l’operazione sarebbe avvenuta senza autorizzazione legale e con uso eccessivo della forza, accusa respinta dalla polizia.

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