Nel 2025 in Italia sono stimate circa 390.000 nuove diagnosi di tumore, un numero sostanzialmente stabile rispetto al 2024. Il dato si inserisce in un quadro che mostra segnali di miglioramento sul fronte della mortalità e dell’andamento dei casi, in particolare nella popolazione maschile. Negli ultimi dieci anni, infatti, i decessi per neoplasie sono diminuiti complessivamente del 9%.
La riduzione è più marcata per i tumori del polmone (-24%) e del colon-retto (-13%). I dati sono contenuti nel volume I numeri del cancro in Italia 2025, presentato a Roma, giunto alla quindicesima edizione, realizzato da AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM, Osservatorio Nazionale Screening, PASSI, PASSI d’Argento e SIAPeC-IAP.
Le stime diffuse dalla Commissione europea indicano per la prima volta un calo dei casi complessivi di cancro in Europa (-1,7%). In Italia la riduzione risulta più accentuata (-2,6%). Secondo gli esperti, il dato è legato sia alla diminuzione della popolazione residente sia alla riduzione delle diagnosi di tumore del polmone tra gli uomini.
Mortalità e sopravvivenza
Nel 2024 nel nostro Paese erano state registrate 390.100 nuove diagnosi, in linea con il biennio precedente. Per il 2025 non sono attese variazioni quantitative significative. Nel medio periodo, il numero assoluto di nuovi casi potrebbe stabilizzarsi o iniziare a diminuire, anche per effetto della costante decrescita demografica.
Nel 2022 in Italia sono stati stimati 192.000 decessi per cancro, con un tasso di mortalità pari a 256 decessi per 100.000 abitanti. Il valore è inferiore del 3,1% rispetto alla media dell’Unione europea, equivalente a circa 6.800 decessi in meno rispetto alla media EU27.
I dati di sopravvivenza a cinque anni risultano superiori alla media europea per alcune delle neoplasie più frequenti. Per il tumore della mammella la sopravvivenza è pari all’86% (83% in Europa), per il colon-retto al 64,2% (59,8%) e per il polmone al 15,9% (15%).
Screening e prevenzione secondaria
Nel quinquennio 2020-2024 è aumentata l’adesione ai programmi di prevenzione secondaria. La copertura dello screening mammografico è passata dal 30% al 50%, quella del test del sangue occulto nelle feci dal 17% al 33% e lo screening cervicale dal 23% al 51%. Nel 2024 sono state invitate allo screening oltre 16,2 milioni di persone e circa 6,48 milioni hanno effettuato i test.
Persistono differenze territoriali: per la mammografia la copertura è pari al 62% al Nord, al 51% al Centro e al 34% al Sud. Lo screening colorettale raggiunge il 46% al Nord, il 32% al Centro e il 18% nel Mezzogiorno. Per il tumore della cervice uterina la copertura è del 62% al Nord, 51% al Centro e 37% al Sud.
Nel Meridione si registra comunque un recupero significativo rispetto al 2020, con coperture triplicate in alcuni programmi.
Mobilità sanitaria e disuguaglianze
Nel 2023 sono stati effettuati in Italia 66.351 interventi chirurgici per carcinoma mammario. Di questi, 5.223 sono avvenuti fuori dalla Regione di residenza. La mobilità sanitaria nazionale per questo tipo di intervento si attesta intorno all’8%, ma con forti differenze territoriali: circa il 5% al Nord e il 15% al Sud. Le Regioni con gli indici di fuga più elevati coincidono con quelle che presentano i livelli più bassi di copertura degli screening. In Calabria, Basilicata e Molise la quota di interventi effettuati fuori Regione raggiunge valori molto elevati.
Sul piano della prevenzione primaria, permangono comportamenti a rischio. In Italia il 24% degli adulti fuma, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso. Il 58% consuma alcol e il 27% è sedentario. Il fumo è più diffuso tra gli uomini (28%) rispetto alle donne (20%) ed è più frequente tra le persone con difficoltà economiche.
L’eccesso ponderale riguarda il 43% degli adulti, con un gradiente geografico sfavorevole al Sud. Dopo il 2020 si osserva però una riduzione della sedentarietà, passata dal 32% al 27% nel 2024.
Le politiche sanitarie
Secondo il Ministro della Salute Orazio Schillaci il Piano Oncologico Nazionale 2023-2027 punta a ridurre le disuguaglianze nell’accesso alla diagnosi precoce e a rafforzare la prevenzione. Sono state stanziate risorse per ampliare le fasce di età degli screening per il tumore della mammella e del colon-retto e per sostenere la rete nazionale per lo screening del tumore del polmone, con l’obiettivo di inserirlo nei programmi gratuiti del Servizio sanitario nazionale. L’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza prevede inoltre l’introduzione di un programma di sorveglianza attiva per i tumori ereditari della mammella e dell’ovaio.



