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Dieta Mediterranea & Cucina italiana in Cattedra per divulgare la “Piramide Alimentare” del buon vivere in longevità

martedì, 16 Dicembre 2025
5 minuti di lettura

È proprio di pochi giorni, esattamente il 10 dicembre scorso, che a Nuova Delhi, il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO riconosce la “Cucina italiana” come ‘Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità’. Analogo riconoscimento, 15 anni prima, il 16 novembre 2010, viene attribuito a la ‘Dieta Mediterranea’ a Nairobi, Kenya. L’Italia, insieme alla Spagna, alla Grecia e al Marocco, successivamente esteso a Cipro, alla Croazia e al Portogallo ne è la Nazione destinataria.

Storia della ‘Dieta Mediterranea’ ovvero ‘Alimentazione Mediterranea’

La storia della ‘Dieta Mediterranea’, meglio definita dagli esperti e studiosi della materia come ‘Alimentazione Mediterranea’, parte da lontano, da Minneapolis, Città del Minnesota (USA) per arrivare in Italia, negli anni ‘60 a Pioppi, frazione del comune di Pollica (Salerno).

È Ancel Bejamin Keys (1904/2004), biologo, fisiologo ed epidemiologo statunitense, il personaggio chiave che, alla sua morte, addirittura, fa germogliare nell’animo dei suoi collaboratori il ‘Museo Vivente della Dieta Mediterranea’ che viene intitolato proprio a lui, Ancel Keys. Il riconoscimento dell’UNESCO viene dedicato al promotore e ideatore, nell’anno 2007, al sindaco di Pollica pro-tempore, Angelo Vassallo, ucciso selvaggiamente il 5 settembre 2010 due mesi prima dell’attestato UNESCO.

Il Museo Vivente della Dieta Mediterranea

Ha sede a Pioppi, frazione del comune di Pollica (Salerno). È una struttura didattica gestita da Legambiente onlus, situato nel Palazzo Vinciprova di tale piccola località costiera. Comprende una ricca sala espositiva, una tisaneria e sale laboratoriali, con ramificazioni sul territorio attraverso sentieri, orti didattici, luoghi storici e progetti immateriali, che vanno anche oltre i confini comunali di Pollica, ove Ancel Keys vi ha vissuto per oltre 40 anni, trascinandovi anche altre figure a lui vicine professionalmente.

Le attività di divulgazione e informazione continuano tuttora ad estendersi soprattutto nelle scuole ove agli studenti vengono fatte conoscere le scoperte di Ancel Keys, della moglie Margareth Haney, del Prof. Alessandro Notaro, medico nonché grande amico e collaboratore di Ancel Keys e dei loro colleghi quali il cardiologo ed epidemiologo Jeremiah Stamler (1910/2022), Martti Karvonen (1918/2009), fisiologo finlandese, Mario Mancini (1930/2023, storico e docente scuola di medicina a Napoli ed altri.

Studi e ricerche sul regime alimentare

In questa piccola e attraente località marinara – Pollica – si incontrano nel ‘Novecento’ numerosi studiosi coinvolti in ricerche di medicina preventiva, cardiovascolari e degli stili alimentari, diretti da Ancel Keys. Tale località diviene, addirittura, per alcuni, residenza estiva e ritiro in pensione, tra cui Ancel Keys, Martti Karvonen (1918/2009) fisiologo finlandese, suo collaboratore, noto per i suoi studi di ‘medicina dello sport’ e ideatore della ‘formula di Karvonen’, nonché l’altro cardiologo statunitense Jeremiah Stamler (1919/2022), pioniere degli studi sull’incidenza dei ‘fattori di rischio’ sulle patologie cardiovascolari.

Ancel Keys trova una realtà territoriale della quale si innamora; in questa cittadina, infatti, porta avanti tutti i suoi studi sulla dieta mediterranea, attratto dalla presenza di tante persone ultracentenarie. Nel 1962 vi costruisce, addirittura, un’abitazione e diventa luogo di incontri per seminari di portata internazionale con altri luminari dell’alimentazione, ora divenuta sede del museo vivente della dieta mediterranea.

Passato, presente e futuro della dieta mediterranea

Le attività che dal Museo nascono e proseguono da decenni (dopo la morte di Ancel Keys), portano avanti in tutto il mondo la dieta mediterranea, tenendo viva la memoria della storia di Ancel Keys in quel piccolo borgo di pescatori dove oggi, appunto, sorge il museo. Una straordinaria esperienza umana nel rapporto tra medici e un territorio: Ancel Keys, la moglie Margareth Haney, biochimica e gli altri medici scelgono Pioppi, il Cilento per oltre 40 anni, come loro luogo di vita, di studio e luogo in cui elaborare e sperimentare anche sulla popolazione locale, le loro teorie. Un particolare stile di vita scientificamente favorevole alla salute delle persone e anche all’ambiente, come modello di rispetto degli ecosistema, ove si susseguono, appunto, convegni sulla nutrizione umana, punto di riferimento dal lato scientifico a beneficio della salute delle persone.

Gli scopritori, per caso, della Dieta Mediterranea

Sono i coniugi Ancel Keyn e sua moglie Margareth Haney. Lui si trova a Roma nel 1951 a presiedere la sessione inaugurale del Primo congresso della nutrizione umana organizzato dalla FAO, ove conosce il Prof. Giorgio Bergamini che lo invita a continuare i suoi studi sulle malattie cardiovascolari a Napoli. Da li il campione della ricerca si allarga in altri sette Paesi del mondo da cui prende nome la ricerca “The Seven Countries Study” (SCS). Nel 1966, entusiasmato del modello alimentare ideale frugale del Cilento, si trasferisce, insieme alla moglie, esattamente a Pioppi, frazione del comune di Pollica ove acquistano una tenuta con un grande appezzamento di terra che battezzeranno “Minnelea” e li vivono fino agli anni 2000. Anche il cardiologo e epidemiologico Jeremiah Stamler (1919/2022) trascorre parte del suo tempo in Italia meridionale e, in particolare, nella frazione di Pioppi.

I risultati delle loro ricerche sono pubblicati nei testi divulgativi “Eat well and stay well”, 1959; “The benevolent ben”, 1967; “How to eat well and stay well: The Mediterranean Walter”, 1973, tutti in Garden City N.Y..

Dieta mediterranea e cambiamenti climatici e ambientali

Molteplici sono le interrelazioni tra la dieta mediterranea e gli stessi cambiamenti climatici e ambientali. La dieta mediterranea sopravvive grazie alle coltivazioni tradizionali nel produrre le materie prime e l’esperienza del passato ne è una parte fondamentale in cui la dieta mediterranea ha messo le sue radici nella coscienza delle persone. Essa si tramanda parlandone e riconoscendone il lavoro fondamentale dei due grandi personaggi che hanno caratterizzato la dieta mediterranea in Italia. È una grande eredità il patrimonio scientifico di questi personaggi, recuperato, tradotto e raccolto dagli attuali responsabili, a vario titolo, presso il Museo. Un patrimonio scientifico umano che si trasmette, soprattutto, alle nuove generazioni.

Iniziativa della candidatura della Dieta Mediterranea a Patrimonio UNESCO

È il sindaco di Pollica, nella persona di Angelo Vassallo che nel 2007 propone di includere la dieta mediterranea tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità. Autore del dossier di candidatura de “La dieta mediterranea” all’Unesco è il prof. Pier Luigi Petrillo, capo delegazione italiana per conto del Ministero competente. La candidatura è approvata dall’UNESCO il 16 novembre 2010 con grande soddisfazione e con contestuale grande dolore per l’uccisione, due mesi prima, il 5 settembre2010, del sindaco Angelo Vassallo al quale il Prof. Petrillo decide di dedicare il riconoscimento dato dall’UNESCO.

È lo stesso Parco Nazionale del Cilento, insieme a Vallo di Diano e ad Alburni sito dell’UNESCCO dal 1998, come “paesaggio culturale” e per la sua eccezionale bellezza naturale; il suo valore storico-archeologico, comprende i siti di Paestum, Velia e la Certosa di Padula.

Il lavoro presso il Museo della Dieta Mediterranea

Sembra che un determinante apporto sia stato dato anche dalla figlia di Ancel Keys, dopo la sua morte, nel recuperare materiale introvabile e nel tradurre le varie edizioni dall’inglese riguardanti proprio l’alimentazione nel bacino del mediterraneo.

Vi sarebbero, persino riportate proprie ricette della dieta mediterranea, tipo: un piatto di pasta cotta al momento, minestrone col pomodoro totale senza l’aggiunta di burro per un popolo anglosassone fondamentale come condimento invece in Italia l’olio extravergine di oliva, fondamentale compagno di avventure di Ancel Keys.

Alimentazione mediterranea o dieta?

La dieta, per Ancel Keys, è costrizione, mentre l’alimentazione è piacere in cui sono esaltati tutti i prodotti, tra cui l’olio extravergine d’oliva, i cereali, soprattutto integrali e tutto quello che è la ricchezza di un territorio, qual è il bacino del Mediterraneo, qual è il Cilento, la piana del Sele, porta-bandiera, baciata dalla fortuna per avervi ospitato personaggi che ne hanno riconosciuto pregi e tutti i presupposti per la effettiva presenza di ultracentenari. Anche nella piramide alimentare viene tenuto conto dell’influenza persino dei cambiamenti climatici per la quantità di sale presente nei prodotti freschi in funzione della fertilità del suolo di provenienza.

Ancel Keys – Angelo Vassallo – Pier Luigi Petrillo

Sono, sicuramente, tre figure determinanti per il loro singolo rilevante lavoro finalizzato al riconoscimento UNESCO della ‘Dieta Mediterranea’. Ancel Keys è conosciuto come l’inventore della ‘Dieta Mediterranea’, benché non vi sia una sua dieta specifica; a lui, di fatto, ne va attribuita la paternità per la sua genialità, le sue ricerche, la sua vita e la sua stessa lungimirante storia. Al sindaco pro-tempore di Pollica, Angelo Vassallo, si deve, parimenti, l’iniziativa nell’avere avviato la procedura per il riconoscimento UNESCO della “Dieta Mediterranea; al prof. Avv. Pier Luigi Petrillo – in rappresentanza – a suo tempo – del Ministero dell’Agricoltura, per aver sostenuto e seguito con assiduo impegno presso il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO, sin dal 2007, tale iniziativa, dirottandone, poi – coscienziosamente – tale prestigioso riconoscimento alla figura del sindaco Angelo Vassallo.

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