Malgrado alcune indiscrezioni dei giorni scorsi, in cui si diceva disponibile a cedere le armi, Hamas ha escluso qualsiasi ipotesi di disarmo pur avendo ribadito di non voler condurre attacchi contro Israele nella fase attuale. In un’intervista ad Al Jazeera, Khaled Meshaal ha affermato che consegnare le armi equivarrebbe a «togliere l’anima» al movimento, e ha avvertito che la tregua non può proseguire se continuano le violazioni israeliane, che le autorità di Gaza stimano in almeno 738 episodi dall’entrata in vigore dell’accordo. Secondo il Ministero della Salute, gli attacchi israeliani avvenuti durante la tregua hanno provocato 377 morti e 987 feriti.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha denunciato la prosecuzione delle «atrocità» a Gaza e nei territori occupati, sostenendo che la guerra ha compromesso i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani. Ha accusato Israele di violare la tregua «con attacchi che hanno ucciso almeno 370 palestinesi dall’11 ottobre» e ha ribadito che l’unica via per una pace duratura è l’attuazione della soluzione a due Stati. Erdogan ha anche richiamato l’attenzione sulla crisi in Sudan, ricordando l’impegno turco per il dialogo.
La tempesta invernale Byron, attesa fino a venerdì, rischia di aggravare la situazione degli sfollati: secondo l’Ocha, 849.977 persone vivono in 761 campi altamente vulnerabili alle inondazioni. Le recenti piogge hanno già provocato più di 3.500 spostamenti. L’ONU ricorda che 219 siti sono stati allagati dall’inizio del conflitto, con impatti diretti su oltre 140.000 sfollati. In questo quadro, il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, ha ringraziato l’Italia e altri Paesi europei per l’evacuazione medica di 25 pazienti palestinesi. Finora sono stati trasferiti all’estero 1.118 malati, ma 16.500 necessitano ancora di cure urgenti.
Scontri e insediamenti
Fonti palestinesi denunciano un nuovo ucciso a Beit Lahia da parte di un cecchino israeliano, mentre un minore è stato ferito dopo che soldati hanno aperto il fuoco contro tende di sfollati a Deir al Balah. L’esercito israeliano ha inoltre fatto esplodere edifici residenziali in varie zone dell’enclave e condotto bombardamenti su Gaza City, Khan Yunis e Rafah.
In Cisgiordania intanto il ministro israeliano Bezalel Smotrich ha confermato l’approvazione finale di 764 nuove unità abitative in tre insediamenti, parte di un piano che dal 2022 ha già autorizzato oltre 51 mila nuovi alloggi. Parallelamente, l’Idf ha condotto operazioni su vasta scala ad Abu Dis e Nablus, facendo irruzione anche nelle università di Birzeit e Al-Quds. Almeno 40 palestinesi sono stati arrestati nelle ultime 24 ore.
Aiuti umanitari
Sul fronte umanitario, se da un lato, per la prima volta da settembre, Israele ha deciso di riaprire il valico di Allenby al transito degli aiuti, dall’altro l’Unicef denuncia che un forte aumento dei neonati sottopeso a Gaza: da 250 al mese nel 2022 si è passati a 460 tra luglio e settembre 2025, e un incremento delle morti nelle prime 24 ore di vita e almeno 165 decessi per fame dall’inizio del conflitto. L’agenzia chiede un accesso umanitario stabile e l’apertura del valico di Rafah.
85 i decessi sotto custodia
Sul piano politico, ha fatto discutere il decesso di Rahman al-Sabateen, 21 anni, detenuto in Israele da giugno, l’85esimo detenuto a morire nelle carceri di Tel Aviv dall’ottobre 2023, il numero più alto mai documentato. Parallelamente il ministro della Difesa Israel Katz ed Eyal Zamir, capo di Stato maggiore, hanno concordato di unificare le indagini supplementari sul 7 ottobre, dopo settimane di tensioni istituzionali legate ai rapporti interni sull’attacco. Il nuovo governo conservatore della Bolivia ha ristabilito i rapporti con Israele, interrotti due anni fa. I due Paesi torneranno a scambiarsi ambasciatori nell’ambito di una strategia di cooperazione rinnovata.



