“I lavoratori dell’Università, come tutto il Popolo italiano, hanno sentito significativamente il peso del Lockdown e in vista della possibile prossima ondata dell’epidemia, giunge forte alle scriventi il bisogno dei lavoratori di massima tutela, nella certezza che sarà molto difficile sostenere un ulteriore blocco totale del Paese”. Una “Lettera appello” con richiesta di “incontro urgente” con il ministro dell’Istruzione e dell’Università, è stata scritta dalle Organizzazioni Sindacali che hanno sottolineato una serie di criticità che stanno interessando il Sistema Universitario relativamente alle misure organizzative assunte da una parte degli Atenei per la cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019, che, per i sindacati, si ritengono “non prudenti e coerenti con le previsioni di legge, con gli accordi definiti tra Governo e parti sociali e con gli adempimenti in materia di sicurezza, prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro”.
Specie, sottolineano i sindacati della scuola, citando le norme, con riferimento alle previsioni di cui all’art.87 del DL 18/2020, è stato necessario interessare più volte il Ministro per la Pubblica Amministrazione affinché, sottolineano con disappunto i sindacati, “fosse ribadito il rispetto delle direttive e delle circolari emanate a tal riguardo, a causa di interpretazioni e applicazioni singolari del disposto normativo che, nonostante tutto, in nome dell’autonomia di cui godono le Università, in talune Istituzioni continuano ad essere inosservate determinando forti tensioni sociali”. Insomma norme che si sovrappongono mentre pare non ci sia quella volontà di osservarle e farne osservare.
“Allo stato dobbiamo prendere atto di una situazione molto eterogenea che tuttavia è riconducibile a due condotte prevalenti di parte datoriale, una più prudente e in linea con le previsioni normative, l’altra più “ardita” che si spingerebbe a ricondurre l’organizzazione del lavoro ad una piena presenza in servizio del personale alla condizione “pre Covid”, ma con tutte le criticità derivanti dalla crisi emergenziale, senza essere rispettate pienamente le previsioni di cui all’art.87 del DL n.18/2020 unitamente a tutti gli adempimenti in materia di sicurezza e prevenzione sui posti di lavoro”. Il rischio per i sindacati che si sottovaluti una ripresa dei contagi che poi porterebbe a danni ulteriori e gravi.
“Quest’ultima condotta”, rivelano i sindacati, “sembra essere riconducibile ad un univoco indirizzo informale che, a nostro avviso, sottovaluta il rischio Covid 2019 ancora esistente e, in prospettiva, potenzialmente di significativa importanza pensando ai prossimi mesi di ottobre e novembre, durante i quali si prevede una ripresa importante dei contagi”.
Nel rappresentare “forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivare dall’assunzione di scelte non orientate alla massima prudenza e alla protezione e sicurezza dei lavoratori e dell’utenza dell’intero Sistema Universitario”, i sindacati ribadiscono la necessità di definire in sede MUR un protocollo generale concernente le specifiche misure per garantire la sicurezza dei lavoratori del settore, nonché gli indirizzi comuni per l’individuazione delle attività indifferibili Pertanto si chiede la convocazione di un incontro.
“Ciò potrebbe consentire di contemperare, in un’ottica di massima solidarietà, sia l’esigenza dei lavoratori che manifestano la propria volontà di rientrare in servizio per garantire le attività indifferibili previa garanzia dei requisiti di sicurezza necessari, sia i lavoratori maggiormente abbisognevoli di tutela”, sollecitano i sindacati, “Quanto sopra in un’ottica di progressivo ritorno alla normalità nei tempi sanciti dalla Legge, da non forzare ad ogni costo per dimostrare che le Università “sono aperte”. “Gli Atenei non hanno mai “chiuso” e hanno garantito tutti i servizi a distanza anche nel periodo di blocco totale”, sottolineano le figlie sindacali, “Questo è il primato che il Ministro può sicuramente vantare. I lavoratori dell’Università, come tutto il Popolo italiano, hanno sentito significativamente il peso del Lockdown e in vista della possibile prossima ondata dell’epidemia, giunge forte alle scriventi il bisogno dei lavoratori di massima tutela, nella certezza che sarà molto difficile sostenere un ulteriore blocco totale del Paese”.