Un evento geologico senza precedenti ha scosso l’Etiopia: un vulcano situato nella regione della Dancalia è entrato in eruzione per la prima volta dopo circa 12.000 anni di inattività. La notizia, confermata dall’Istituto geofisico etiope, ha immediatamente attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale, che considera l’episodio un’occasione unica per studiare i processi profondi della crosta terrestre. L’eruzione è iniziata con una serie di scosse sismiche avvertite nella notte tra sabato e domenica, seguite da esplosioni di lava e colonne di cenere che hanno raggiunto i 5 chilometri di altezza. Le autorità locali hanno disposto l’evacuazione di diversi villaggi nelle vicinanze, mentre squadre di soccorso hanno allestito campi temporanei per accogliere centinaia di sfollati. Al momento non si registrano vittime, ma i danni alle infrastrutture e alle coltivazioni sono ingenti. La Dancalia, nota per i suoi paesaggi estremi e per la depressione del Danakil, è una delle aree geologicamente più attive del pianeta. Gli esperti sottolineano che l’eruzione potrebbe avere ripercussioni significative non solo a livello locale, ma anche regionale, con possibili effetti sul traffico aereo e sul clima. Le ceneri vulcaniche, infatti, possono ridurre la visibilità e compromettere le rotte internazionali che attraversano il Corno d’Africa. Il governo etiope ha chiesto il supporto di organizzazioni scientifiche e umanitarie per monitorare l’evoluzione del fenomeno e garantire assistenza alle popolazioni colpite. “È un evento che ci ricorda la potenza della natura e la necessità di investire nella prevenzione”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente. Per gli scienziati, il risveglio del vulcano rappresenta una rara opportunità di osservare da vicino dinamiche geologiche rimaste silenti per millenni.



