Il vertice G20 di Johannesburg si è chiuso ieri per l’Italia con l’Intelligenza Artificiale al centro delle priorità indicate da Giorgia Meloni, che nei suoi interventi ha richiamato i leader a una riflessione sulla portata della trasformazione in corso e sulle implicazioni politiche, economiche e sociali che l’IA sta già determinando. Intervenendo nella sessione dedicata a ‘A Fair and a Just Future for All: Critical Minerals; Decent Work; ArtificialIntelligence’, il Presidente del Consiglio ha aperto citando Churchill: “La responsabilità è il prezzo della grandezza”. Da qui l’invito a non eludere la necessità di un’assunzione di responsabilità collettiva nella gestione della nuova tecnologia.“Non possiamo sottovalutare il rischio di un uso malevolo dell’Intelligenza Artificiale”, ha detto il Primo Ministro, sottolineando che i sistemi avanzati di calcolo e analisi pongono questioni che riguardano diritti, privacy, sicurezza e controllo delle informazioni. L’IA, ha affermato, “potrà sprigionare il suo potenziale solo se inserita in un quadro di regole che mettano la persona al centro”, richiamando la necessità di evitare distorsioni, abusi e concentrazioni di potere tecnologico.
Il tema tecnologico si è intrecciato con quello delle filiere globali e delle risorse necessarie alla produzione dei componenti elettronici. Meloni ha insistito sulla costruzione di catene del valore trasparenti, sul ruolo dei Paesi produttori di materiali strategici e sulla necessità di evitare forme di dipendenza o squilibrio: “Serve un sistema che consenta ai Paesi produttori di beneficiare delle proprie risorse”, ha spiegato, indicando la transizione digitale come un terreno in cui tutelare la sicurezza economica senza frenare l’innovazione.
Dossier globali

Nel corso delle sessioni della prima giornata di sabato, Meloni aveva affrontato i temi legati alla crescita inclusiva, alla riduzione dei rischi da disastri naturali, ai cambiamenti climatici, alla transizione energetica e alla sicurezza alimentare. Una cornice che ha messo in evidenza l’intersezione tra crisi ambientali, instabilità geopolitica e nuove tecnologie. A margine dei lavori, il Primo Ministro ha partecipato a una riunione di coordinamento tra Paesi G7 ed Europa sull’Ucraina, in cui è stata discussa la prosecuzione del sostegno politico, economico e militare a Kiev. La questione ucraina è riemersa anche nei colloqui bilaterali di ieri, in particolare nell’incontro con il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan. I due leader hanno affrontato il ruolo della Turchia nella Nato, l’evoluzione della guerra e le tensioni in Medio Oriente, soffermandosi sulla necessità di mantenere contatti con tutti gli attori coinvolti nei principali scenari di crisi.
Meloni ha poi incontrato il Primo Ministro cinese Li Qiang e il premier canadese Mark Carney. Con Pechino il dialogo si è concentrato su scambi economici e stabilità delle filiere internazionali, mentre con Ottawa il confronto ha riguardato collaborazioni economiche e prospettive di investimento.
Il colloquio con Wong

Tra gli incontri bilaterali, quello con il Primo Ministro di Singapore Lawrence Wong ha avuto un carattere strategico. I due leader hanno ricordato il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche e hanno concordato di elaborare un Piano d’Azione triennale per rafforzare il dialogo politico e gli scambi economici. Al centro anche qui la cooperazione tecnologica, con particolare attenzione all’IA e alle sue applicazioni nei settori produttivi e nei servizi.



