L’Italia considera l’Arabia Saudita “un partner internazionale di primo piano”. A sottolinearlo è il Vicepremier Antonio Tajani, in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, alla vigilia della missione di sistema che guiderà al Forum imprenditoriale Italia-Arabia Saudita, in programma il 25 e 26 novembre. L’iniziativa, organizzata dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale insieme all’Ice Agenzia, punta a consolidare un rapporto economico e politico in costante crescita. Per Tajani, i dati confermano la solidità della relazione bilaterale. “Le ultime previsioni annuali danno il Pil di Riad in aumento per la fine del 2025 di oltre il 4%, stima confermata anche per il 2026”. Una dinamica che rende il Regno un mercato in forte espansione e particolarmente attrattivo per le imprese italiane.
L’export dell’Italia verso l’Arabia Saudita registra un trend positivo: “Dal 2022 è aumentato di quasi il 20% ogni anno”, ha ricordato il ministro. Un ritmo che dimostra come le aziende italiane stiano già beneficiando della fase di trasformazione economica saudita.
Energia, idrogeno e transizione
Sul fronte energetico, Riad rimane un fornitore centrale per il nostro Paese: è infatti il sesto fornitore di petrolio per l’Italia. Ma Tajani sottolinea come la cooperazione non si limiti più agli idrocarburi. Cresce infatti la collaborazione nelle energie alternative, con “un interessante potenziale nel settore dell’idrogeno” e con progetti collegati alla grande trasformazione avviata dal Regno. La Saudi Vision 2030 – il maxi piano di modernizzazione economica voluto dal principe e premier Mohammad bin Salman – apre opportunità in innovazione, cultura, infrastrutture, difesa ed energia: settori in cui l’Italia può mettere a disposizione le proprie eccellenze tecnologiche e industriali.
“Vogliamo diventare un partner di primo piano nella trasformazione saudita”, ha dichiarato il titolare della Farnesina.
Accordi per 10 miliardi
Le relazioni fra i due Paesi hanno vissuto un’accelerazione a gennaio scorso, durante la visita a Riad della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In quell’occasione sono stati firmati accordi per circa 10 miliardi di dollari, che hanno elevato la collaborazione a un vero partenariato strategico. Gli accordi sono inseriti nella cornice dell’Imec – India-Middle East Europe Economic Corridor, definito da Tajani “la nuova ‘Via del Cotone’”. Si tratta di un corridoio logistico, energetico e digitale pensato per potenziare i collegamenti tra Asia ed Europa, e che comprende anche settori come difesa, energia e data center.
Secondo il ministro, l’Italia può assumere un ruolo centrale: “Le infrastrutture italiane – in particolare il porto di Trieste e i porti dell’Adriatico – possono diventare un hub e terminale tra Europa e India”. Tajani ha inoltre annunciato una nuova missione in India a dicembre per approfondire ulteriormente il progetto.



