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Fondazioni di origine bancaria. In aumento gli investimenti sostenibili in energie rinnovabili, efficienza energetica ed economia circolare e riciclo

Passano da 13 a 18 gli enti che includono i criteri ESG su almeno il 25% del patrimonio in gestione
mercoledì, 19 Novembre 2025
1 minuto di lettura

Le Fondazioni italiane si mantengono salde nelle loro scelte di sostenibilità. È quanto emerge dalla ricognizione dei patrimoni investiti secondo criteri ESG, ossia le indicazioni previste nell’ambito della: Environmental social and governance, (Ambientale, sociale e di governance); oltre a quelli finanziari, per valutare la sostenibilità e l’impatto etico di un’azienda.

Gli investimenti in crescita

Nel 2025 aumentano ancora gli enti che effettuano investimenti sostenibili”, fa presente l’Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio spa, “passano da 31 a 34, e nel 65% dei casi prevedono di incrementare la quota di patrimonio investita secondo criteri ESG, mentre nessuna Fondazione pensa a una diminuzione. Nonostante la recente diffusione di movimenti e iniziative anti-ESG con ripercussioni sul contesto normativo e politico, la maggior parte delle Fondazioni non ha apportato alcuna variazione nelle proprie politiche di investimento e in 9 casi l’attenzione verso le tematiche ESG è cresciuta”.

Il Forum per la Finanza Sostenibile

Sono questi alcuni dei principali risultati emersi dalla sesta edizione della ricerca: “Gli investimenti sostenibili delle Fondazioni di origine bancaria”, condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Acri e MondoInstitutional, “che quest’anno vede un nuovo incremento delle rispondenti, in aumento da 39 a 43”. L’indagine, realizzata con il supporto di DPAM, Eurizon Capital SGR, Natixis Investment Managers e Prometeia Advisor Sim, è stata presentata nell’ambito delle Settimane SRI, la principale rassegna in Italia sulla finanza sostenibile, organizzata dal Forum.

Fondazioni e investimenti sostenibili

Le Fondazioni che includono i criteri ESG nella gestione patrimoniale sono 34 e gestiscono circa 42,1 miliardi (quasi il 96% del totale attivo delle rispondenti). Passano da 13 a 18 gli enti che includono i criteri ESG su almeno il 25% del patrimonio in gestione: di questi, 10 li estendono ad almeno la metà.

I settori

In merito agli approcci ESG, i più diffusi sono le esclusioni e gli investimenti tematici (citati entrambi da 25 rispondenti), seguiti da impact investing (16) e best in class (15). “Rispetto ai principali settori esclusi, in linea con le precedenti edizioni dello studio, i più citati sono le armi, la pornografia, il tabacco, le scommesse e il gioco d’azzardo”.
Per quanto concerne, invece, gli investimenti tematici, questi fanno riferimento principalmente a energie rinnovabili, efficienza energetica ed economia circolare e riciclo.

Investimenti correlati alla missione

Aumentano (passando da 26 a 28) le Fondazioni che effettuano investimenti correlati alla missione, pari all’82% degli enti attivi nell’ambito della finanza sostenibile. “Come nella precedente edizione”, si legge nella nota diffusa da Acri, “questi investimenti si concentrano soprattutto sullo sviluppo locale, sulla rigenerazione urbana e housing sociale e sull’educazione, l’istruzione e la formazione”.

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