Il Parlamento serbo ha approvato il 7 novembre una legge speciale che accelera la costruzione della futura Trump Tower nel centro di Belgrado. Il provvedimento, soprannominato “Lex Trump”, consente la trasformazione di un ex complesso militare jugoslavo, parzialmente distrutto dai bombardamenti NATO del 1999, in un hotel di lusso e centro direzionale finanziato da una società legata a Jared Kushner, genero del presidente statunitense Donald Trump. La legge è stata approvata con 130 voti favorevoli e 40 contrari, dopo giorni di acceso dibattito parlamentare e proteste di piazza. Il progetto, stimato in 500 milioni di dollari, prevede la riqualificazione dell’ex sede dello Stato Maggiore Generale jugoslavo, considerata da molti un simbolo storico e culturale della città. Secondo il governo serbo, la legge “rimuove ostacoli burocratici” e permette di “attrarre investimenti strategici” nel settore immobiliare e turistico. Tuttavia, ambientalisti, urbanisti e storici hanno criticato il provvedimento, accusando l’esecutivo di “svendere la memoria nazionale” per favorire interessi privati legati alla famiglia Trump. Il progetto è stato promosso da Affinity Partners, fondo di investimento guidato da Kushner, che ha già avviato trattative con imprese locali per la demolizione parziale e la ricostruzione verticale dell’area. Secondo Il Sole 24 Ore, la torre ospiterà residenze di lusso, uffici, un centro congressi e una galleria commerciale. La mossa è vista da molti come un gesto di avvicinamento politico tra Belgrado e Washington, in un momento in cui la Serbia cerca di rafforzare i legami economici con gli Stati Uniti e rilanciare la propria immagine internazionale. Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha difeso la legge, definendola “una scelta coraggiosa per il futuro della capitale”.



