Negli Stati Uniti il governo federale è bloccato dal 1° ottobre 2025. È il più lungo shutdown della storia americana e significa, in termini molto concreti, che una parte consistente della macchina statale ha smesso di funzionare. Gli uffici non essenziali sono chiusi, molti dipendenti federali sono a casa o lavorano senza stipendio e numerosi servizi pubblici procedono a rilento o non procedono affatto.
Uno scontro politico che blocca il paese
Il motivo del blocco è politico. Da settimane Democratici e Repubblicani non riescono a trovare un accordo sulla legge di bilancio, che negli Stati Uniti deve essere approvata ogni anno per permettere al governo di spendere. Il punto centrale dello scontro riguarda la sanità e l’estensione dei programmi di assistenza.
Che cosa chiedono i Democratici
I Democratici vogliono che il bilancio includa alcune garanzie precise: l’estensione dei sussidi dell’Affordable Care Act e un rafforzamento dei fondi destinati a Medicaid, il programma che offre copertura sanitaria a chi ha redditi molto bassi. Senza queste misure, spiegano, milioni di cittadini rischiano un aumento significativo dei costi assicurativi nel 2026. Per questo il gruppo Democratico al Senato ha deciso di bloccare qualsiasi provvedimento che non contenga queste protezioni.
Che cosa vogliono i Repubblicani
I Repubblicani, al contrario, puntano a una legge di bilancio “pulita”, priva di modifiche sostanziali, che riapra immediatamente il governo e rimandi la discussione sulla sanità a un secondo momento. Non intendono legare il bilancio a una riforma del welfare né accettare aumenti della spesa in questa fase.
Il nodo del Senato:
Al Senato servono 60 voti per approvare la legge, ma i Repubblicani — pur avendo la maggioranza — non possono raggiungerli senza il supporto di almeno una parte dei Democratici. È questo equilibrio di potere a rendere lo stallo così difficile da sbloccare: nessuno dei due schieramenti può imporre da solo la propria linea e nessuno vuole fare il primo passo indietro.
I primi effetti sulla vita quotidiana
Nel frattempo, il paese sta già facendo i conti con le conseguenze concrete dello shutdown. Centinaia di migliaia di dipendenti federali non ricevono lo stipendio, e il rallentamento dei servizi amministrativi è evidente. Il rilascio di documenti, le procedure per i visti e molte attività burocratiche sono ferme o procedono con ritardi notevoli. Anche i grandi parchi nazionali funzionano con personale ridotto e orari limitati.
Il traffico aereo sotto pressione
Il settore più delicato è il trasporto aereo. Migliaia di controllori di volo stanno lavorando senza stipendio e il Dipartimento dei Trasporti ha avviato una riduzione graduale dei voli nei principali aeroporti del paese. Le cancellazioni e i ritardi aumentano di giorno in giorno e le compagnie aeree avvertono che, se lo shutdown continuerà, i disservizi potrebbero coinvolgere anche le tratte internazionali.
Sussidi alimentari a rischio per milioni di famiglie
Un altro fronte critico riguarda i programmi di assistenza alimentare. Il principale è il SNAP, che garantisce ogni mese aiuti economici per l’acquisto di cibo a una persona su otto negli Stati Uniti. Con lo stop ai fondi federali, diversi stati stanno ricalcolando gli importi al ribasso e molte famiglie temono di ricevere sussidi ridotti o sospesi.
Un conto economico che cresce di settimana in settimana
Gli effetti economici dello shutdown sono già sensibili. Le stime parlano di una perdita compresa fra i sette e i quindici miliardi di dollari a settimana in termini di PIL, una quota che difficilmente potrà essere recuperata del tutto. Più a lungo durerà il blocco, più profonde saranno le conseguenze sulla crescita, sugli investimenti e sulla fiducia delle imprese.
Perché lo stallo si sta prolungando
Nessuno dei due partiti vuole cedere, perché cedere significherebbe dare all’avversario una vittoria politica su un tema — la sanità — che riguarda milioni di americani e che avrà ripercussioni future importanti. I Democratici rivendicano la necessità di proteggere i programmi sanitari, mentre i Repubblicani temono che accettare quelle condizioni significhi perdere credibilità sulla disciplina di bilancio. Così lo scontro si trascina e lo shutdown continua.
Gli scenari possibili nelle prossime settimane
Le possibilità sono tre. La prima è un compromesso, magari attraverso una legge ponte che riapra il governo subito e preveda un voto separato sulle misure sanitarie. La seconda è che lo stallo continui, aggravando progressivamente i disservizi e i danni economici. La terza è una riapertura parziale, che finanzi solo alcuni dipartimenti lasciandone altri scoperti.
Per ora, però, l’unica certezza è che lo shutdown è diventato un blocco politico totale, capace di rallentare il paese, colpire milioni di persone e mettere in discussione la stabilità istituzionale degli Stati Uniti. Finché Democratici e Repubblicani non troveranno un punto d’incontro, l’America rimarrà ferma — e ogni giorno che passa aumenterà il costo di questa immobilità.



