Due aeroporti internazionali, Bruxelles-Zaventem e Liegi, sono stati costretti a sospendere le operazioni per diverse ore a causa di ripetuti avvistamenti di droni nello spazio aereo. Il traffico del 4 novembre è stato interrotto in due momenti distinti, con decolli e atterraggi bloccati, voli dirottati verso Maastricht, Colonia e Amsterdam, e decine di cancellazioni. La gestione dell’emergenza ha coinvolto l’ente per il controllo del traffico aereo Skeyes, che ha attivato il protocollo di sicurezza previsto in caso di intrusione non autorizzata. “Ogni avvistamento comporta uno stop di almeno 30 minuti,” ha spiegato il portavoce, confermando che anche lo scalo di Charleroi è stato temporaneamente chiuso agli arrivi. L’origine dei droni resta ignota. Le autorità belghe non escludono azioni coordinate o test non autorizzati, e stanno indagando su possibili collegamenti con il recente sorvolo della base militare di Kleine-Brogel, già oggetto di allerta nei giorni precedenti. La polizia federale ha intensificato i controlli e il governo ha convocato una riunione d’emergenza per valutare l’impatto sulla sicurezza nazionale. Secondo i dati diffusi dagli scali, l’incidente ha causato oltre 30 cancellazioni, numerosi ritardi e disagi per migliaia di passeggeri. Le compagnie aeree hanno attivato le procedure di rimborso e riprotezione, mentre le autorità aeroportuali chiedono ai viaggiatori di verificare lo stato dei voli prima di recarsi in aeroporto. L’episodio riaccende il dibattito sulla regolamentazione dei droni civili e sulla protezione delle infrastrutture critiche, in un contesto europeo già segnato da allarmi simili in Germania, Francia e Regno Unito.



