Il Dipartimento di Giustizia ha confermato il 2 novembre l’arresto di due cittadini statunitensi accusati di aver pianificato un attacco terroristico durante le celebrazioni di Halloween, ispirandosi all’ideologia dello Stato Islamico (Isis). L’operazione, condotta dall’Fbi in collaborazione con le autorità locali del Michigan, ha portato al fermo dei sospetti nelle città di Dearborn e Inkster, aree già monitorate per precedenti casi di radicalizzazione. Secondo le autorità, i due uomini — entrambi residenti negli Stati Uniti e senza precedenti penali — avrebbero progettato un attacco coordinato contro luoghi pubblici affollati, tra cui centri commerciali e eventi scolastici. Le indagini hanno rivelato contatti online con ambienti jihadisti e la presenza di materiale propagandistico dell’Isis nei loro dispositivi. Il procuratore federale ha parlato di “radicalizzazione interna” e di “una minaccia concreta alla sicurezza nazionale”. l’Fbi ha sequestrato armi da fuoco, esplosivi rudimentali e manuali di addestramento durante le perquisizioni. Le autorità hanno sottolineato che l’intervento è avvenuto prima che il piano potesse essere attuato, evitando “una possibile strage”. Il segretario alla Sicurezza Interna ha dichiarato che “la vigilanza resta alta, soprattutto in occasione di festività e raduni pubblici”. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla radicalizzazione online e sull’efficacia dei programmi di prevenzione del terrorismo domestico. Secondo il Center for Strategic Studies, il numero di casi legati a ideologie estremiste è in aumento, con oltre 120 indagini aperte nel solo 2025. Il Presidente Usa Donald Trump ha commentato l’arresto definendolo “una vittoria della sicurezza americana”, mentre gruppi per i diritti civili chiedono trasparenza sulle modalità di sorveglianza e garanzie costituzionali per gli indagati



