Stellantis ha annunciato un piano di investimenti da 13 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per rafforzare la propria presenza negli Stati Uniti, puntando su elettrificazione, produzione locale e innovazione tecnologica. L’iniziativa, presentata dal CEO Carlos Tavares durante un evento a Auburn Hills, mira a consolidare il ruolo del gruppo nel mercato nordamericano, in vista di una transizione industriale accelerata. “Gli Stati Uniti sono un pilastro strategico per Stellantis,” ha dichiarato Tavares. “Questo investimento è una dichiarazione di fiducia nel futuro del settore automobilistico americano e nella nostra capacità di guidarne la trasformazione.” Il piano prevede l’ammodernamento di cinque stabilimenti tra Michigan, Ohio e Indiana, con l’introduzione di linee produttive dedicate ai veicoli elettrici e ibridi plug-in. Parte dei fondi sarà destinata anche alla ricerca e sviluppo, con la creazione di un nuovo centro ingegneristico a Chicago e l’espansione del software hub di Atlanta. Stellantis, nata dalla fusione tra FCA e PSA, controlla marchi storici come Jeep, Dodge, Chrysler e Ram, e punta a raggiungere il 50% di vendite elettrificate negli USA entro il 2030. L’investimento si inserisce nel quadro del piano Dare Forward 2030, che prevede una riduzione del 50% delle emissioni globali entro il decennio. L’annuncio arriva in un momento di forte competizione nel settore, con Tesla, Ford e General Motors impegnate in una corsa all’elettrico. Stellantis intende differenziarsi puntando su modelli ad alte prestazioni, autonomia estesa e prezzi accessibili. Tra le novità attese, il lancio di un SUV elettrico Jeep e una versione ibrida del pick-up Ram 1500. Il Dipartimento del Commercio ha accolto positivamente la notizia, sottolineando l’impatto occupazionale: si stimano oltre 12.000 nuovi posti di lavoro diretti e indiretti. I sindacati, pur cauti, hanno definito il piano “un’opportunità concreta per rilanciare l’industria automobilistica americana”.
