“Che nessun anziano sia abbandonato nelle tenebre della solitudine, grande nemica della vita”. Con queste parole forti, pronunciate nella Sala Clementina, il Papa ha lanciato un appello a tutta la Chiesa e alla società in occasione del II Congresso Internazionale di Pastorale degli Anziani, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Il Pontefice ha richiamato l’attenzione sul crescente isolamento sociale che colpisce molte persone in età avanzata, sottolineando come la vecchiaia sia una stagione preziosa e non un tempo da nascondere o temere.
Nel suo discorso, il Santo Padre ha invitato a superare visioni conflittuali tra generazioni: “Agli anziani spesso viene rinfacciato di non lasciare spazio ai giovani nel lavoro o di assorbire risorse, come se la longevità fosse una colpa. Invece, gli anziani sono un dono, una benedizione da accogliere”.
Un’alleanza tra giovani e anziani
La società, ha spiegato, tende a dare valore solo a ciò che è produttivo, giovane e di successo, dimenticando che “la fragilità che appare negli anziani è parte della meraviglia che siamo”. Questa consapevolezza, ha aggiunto, “è un ponte verso il cielo”, perché spinge a riconoscere con umiltà i propri limiti e ad accogliere l’aiuto degli altri e di Dio, Riprendendo il tema del Congresso – ‘I vostri anziani faranno sogni!’– il Papa ha ricordato la necessità di un’alleanza tra generazioni, “ispirata dai sogni di chi ha vissuto a lungo e fecondata dalle visioni di chi inizia la vita adulta”.
In molte comunità, i cosiddetti “giovani anziani” – persone che godono di buona salute e hanno tempo libero dopo il pensionamento – sono già protagonisti attivi nella vita parrocchiale. “È importante coinvolgerli non come destinatari passivi dell’evangelizzazione, ma come soggetti attivi”, ha sottolineato il Pontefice, incoraggiando linguaggi e proposte pastorali adeguate.
“Portare la luce nelle solitudini”
Particolare attenzione è stata rivolta a coloro che vivono la vecchiaia nella marginalità o nella solitudine. “Laddove gli anziani sono soli e scartati, è necessario portare loro il lieto annuncio della tenerezza del Signore, per vincere insieme le tenebre della solitudine”, ha affermato il Papa. Un compito che interpella tutta la comunità cristiana: “Le parrocchie e i giovani in particolare possono diventare testimoni di prossimità e ascolto reciproco con chi è più avanti nella vita”. Il Papa ha ricordato che anche nella vecchiaia può riemergere la domanda di senso e la ricerca di Dio. “Annunciare il Vangelo è l’impegno principale della nostra pastorale. Coinvolgendo le persone anziane nella dinamica missionaria, anch’esse diventeranno testimoni di speranza, con la loro saggezza, devozione ed esperienza”.
Il discorso si è concluso con un invito a valorizzare la vocazione spirituale e comunitaria della terza età: “Che nessuno si senta inutile. Anche una semplice preghiera, recitata con fede, concorre al bene del Popolo di Dio”.