Nel corso della Messa del Giubileo dei Catechisti, celebrata in piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha rivolto parole forti nei confronti delle diseguaglianze che affliggono il mondo contemporaneo. Ha denunciato che “alle porte dell’opulenza sta oggi la miseria di interi popoli, piagati dalla guerra e dallo sfruttamento”. Ha dunque messo in luce il pericolo che l’abbondanza materiale separi l’uomo dal prossimo, facendo diventare invisibile chi soffre: “Lazzaro viene dimenticato da chi gli sta di fronte… Dio gli è vicino e ricorda il suo nome”.
Rifacendosi alla parabola evangelica del ricco e del povero Lazzaro, il Papa ha affermato che il testo biblico conserva piena attualità: tanti Lazzaro muoiono oggi davanti all’“ingordigia che scorda la giustizia, al profitto che calpesta la carità, alla ricchezza cieca davanti al dolore dei miseri”. Ma ha anche ricordato che la narrazione cristiana prospetta una giustizia di Dio oltre le sofferenze terrene: “terminano i dolori di Lazzaro e i bagordi del ricco, davanti alla giustizia di Dio”.
Durante la liturgia il Papa ha sottolineato che il ministero dei catechisti, coloro che guidano e accompagnano la fede delle comunità, deve trovare nel “primo annuncio” la sua ragion d’essere, ossia nel messaggio essenziale della resurrezione e dell’amore di Cristo.
I drammi globali della fame come strumento di guerra
In un messaggio inviato alla 44ª Conferenza della FAO, l’organismo ONU per l’alimentazione e l’agricoltura, Papa Leone XIV ha denunciato che la fame viene usata come arma nei conflitti armati: “far morire di fame la gente è modo molto economico per fare la guerra”. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che in alcuni scenari i civili vengono privati delle risorse minime, come acqua, campi e mezzi di sussistenza, per piegare intere popolazioni.
Ha inoltre messo in rilievo l’uso improprio di risorse finanziarie e tecnologiche: “vengono deviate dall’obiettivo di sradicare la povertà e la fame nel mondo per destinarle invece alla produzione e al commercio di armi”. In tale contesto, la Chiesa è chiamata a promuovere iniziative concrete per contrastare lo scandalo dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, ricordando che secondo l’insegnamento evangelico vincere la fame significa più condividere che accumulare.
Nuovo Dottore della Chiesa: chi è John Henry Newman
Tra le novità odierne spicca l’annuncio che Papa Leone XIV conferirà il titolo di “Dottore della Chiesa” a San John Henry Newman. In termini semplici, un Dottore della Chiesa è un titolo che la Chiesa cattolica attribuisce a figure il cui insegnamento teologico e spirituale ha un’importanza universale e duratura.
Newman visse tra il XIX e l’inizio del XX secolo, inizialmente come presbitero anglicano, quindi convertitosi al cattolicesimo, dove proseguì la sua opera teologica e filosofica. È autore di numerosi scritti su fede, coscienza e dottrina. La decisione del Papa è stata presa dopo che il Dicastero delle Cause dei Santi, l’organo della Santa Sede che vigila sui processi di beatificazione e canonizzazione, ha espresso un parere favorevole in sessione plenaria, accolto dal Pontefice. Il riconoscimento sarà formalizzato in una data ancora da definire.