Oggi gli Stati Uniti rendono omaggio a Charlie Kirk, l’attivista conservatore ucciso il 10 settembre durante un dibattito universitario nello Utah. I funerali si svolgono allo State Farm Stadium di Glendale, impianto da oltre 60mila posti che, per l’occasione, accoglierà più di 100mila persone grazie a spazi esterni e collegamenti con la vicina Desert Diamond Arena. Un evento senza precedenti, blindato da misure di sicurezza paragonabili a quelle del Super Bowl. La cerimonia, intitolata Building a Legacy: Remembering Charlie Kirk, vedrà l’intervento del presidente Donald Trump, del vicepresidente JD Vance e di numerosi esponenti dell’amministrazione, tra cui Marco Rubio, Pete Hegseth, Tulsi Gabbard e Donald Trump Jr. Sul palco anche la vedova Erika Kirk, che ha assunto la guida di Turning Point USA, l’organizzazione fondata dal marito a soli 18 anni e diventata un punto di riferimento per il movimento conservatore giovanile. L’ingresso allo stadio è gratuito ma regolato da registrazione online. I partecipanti sono invitati a indossare abiti nei colori della bandiera americana – rosso, bianco e blu – in segno di omaggio. Il livello di allerta è stato innalzato al massimo: droni, elicotteri, cecchini sui tetti e centinaia di agenti federali presidiano l’area. Nelle ultime ore è stato arrestato un uomo armato che tentava di accedere alla struttura con credenziali false. L’evento sarà trasmesso in diretta dalle principali reti televisive e sui canali social di Turning Point. Per molti osservatori, il funerale di Kirk rappresenta non solo un momento di lutto, ma anche un rito politico: una consacrazione postuma che il mondo conservatore americano paragona ai funerali di Martin Luther King per i progressisti. Un addio che diventa manifesto.