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Bankitalia e Istat, segnali positivi dai conti pubblici e dal commercio estero

Il debito scende a 3.056 miliardi mentre l’export cresce del 7,3% e l’avanzo commerciale tocca quota 7,9 miliardi
martedì, 16 Settembre 2025
2 minuti di lettura

Il debito pubblico italiano a luglio è sceso a 3.056 miliardi di euro, con una riduzione di 14,5 miliardi rispetto al mese precedente. A fornire i dati è la Banca d’Italia, che monitora mensilmente l’andamento dei conti dello Stato. Il debito pubblico rappresenta la somma di tutti i prestiti che lo Stato contrae per coprire le spese non coperte dalle entrate fiscali. La contrazione registrata nel mese estivo è stata determinata principalmente dall’avanzo di cassa, ossia dalla differenza positiva tra entrate e uscite di bilancio, pari a 14,2 miliardi.

Le ragioni del calo

Oltre all’avanzo di cassa, hanno inciso anche la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro, cioè le riserve di denaro tenute nelle casse dello Stato, che sono scese a 46,8 miliardi, e alcuni effetti tecnici come la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e le oscillazioni dei tassi di cambio. Questi ultimi fattori hanno contribuito solo in minima parte, per circa 100 milioni. Nel dettaglio, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 14,4 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali si è ridotto di 100 milioni. Nessuna variazione di rilievo è stata registrata per gli enti di previdenza.

Chi detiene il debito italiano

Il debito dello Stato non è un blocco unico, ma è composto da titoli distribuiti tra diversi soggetti. A giugno la quota in mano agli investitori stranieri è salita al 33,6 per cento, in leggero aumento rispetto al 33,2 del mese precedente. Anche i residenti non finanziari, cioè famiglie e imprese, hanno incrementato la loro quota, passata dal 14,1 al 14,2 per cento. La Banca d’Italia, che negli anni passati aveva svolto un ruolo molto rilevante con l’acquisto di titoli sul mercato, a luglio deteneva il 19,5 per cento del debito, in calo rispetto al mese precedente.

Entrate fiscali in aumento

Accanto alla riduzione del debito, luglio ha fatto registrare anche un incremento delle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, arrivate a 68,3 miliardi di euro. Si tratta di una crescita del 13 per cento rispetto allo stesso mese del 2024, pari a quasi 8 miliardi in più. Questo aumento riflette sia il buon andamento dei versamenti delle imposte dirette, come l’Irpef e l’Ires, sia quelli delle imposte indirette, come l’Iva.

L’export segna un nuovo passo avanti

Parallelamente, l’Istat ha diffuso i dati sul commercio estero. A luglio le esportazioni, cioè le vendite di beni italiani all’estero, sono aumentate del 7,3 per cento su base annua. Le importazioni, ossia gli acquisti dall’estero, hanno registrato un incremento del 6,1 per cento. L’avanzo della bilancia commerciale, cioè la differenza positiva tra export e import, si è attestato a 7,9 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 6,8 miliardi dello stesso mese dell’anno scorso.

Crescita nei rapporti con l’Unione Europea

All’interno dell’Unione Europea, l’Italia ha registrato un avanzo commerciale di quasi 2 miliardi, in aumento rispetto ai 716 milioni del luglio 2024. Le vendite verso i partner europei sono salite del 4,8 per cento, mentre gli acquisti sono aumentati dello 0,8 per cento. Questi numeri segnalano un rafforzamento del peso delle esportazioni italiane nel mercato comunitario.

I settori che spingono le esportazioni

Alcuni comparti hanno trainato la crescita dell’export più di altri. Tra questi spiccano i mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli, i prodotti farmaceutici e chimici, i metalli di base e i prodotti alimentari e bevande. Al contrario, si sono registrate flessioni per il settore degli autoveicoli e per quello delle apparecchiature elettriche. L’andamento dei settori riflette le dinamiche internazionali, con la domanda di farmaci e chimica in espansione e un rallentamento per il comparto automobilistico.

Un quadro tra conti pubblici e commercio estero

Nel complesso, i dati diffusi da Banca d’Italia e Istat fotografano un mese di luglio in cui il peso del debito pubblico si è alleggerito e le esportazioni hanno confermato la capacità competitiva delle imprese italiane sui mercati internazionali. Il miglioramento del saldo commerciale e l’aumento delle entrate fiscali si accompagnano a una lieve riduzione del debito, segnale che evidenzia la complessa interazione tra le politiche di bilancio interne e l’andamento dell’economia globale.

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