Con un videomessaggio trasmesso in diretta sul palco di “Unite the Kingdom”, il raduno dell’estrema destra britannica che ha riunito oltre 110.000 persone nel cuore di Londra, Elon Musk ha lanciato un appello drammatico: “O reagisci o muori”. Il patron di Tesla e proprietario di X (ex Twitter) ha parlato da remoto, ma le sue parole hanno avuto l’effetto di una scossa elettrica sulla folla riunita tra Trafalgar Square e Westminster. Il messaggio, durissimo nei toni, ha preso di mira il governo laburista di Keir Starmer, accusato da Musk di “trascinare il Regno Unito verso il collasso”. “Non abbiamo altri quattro anni. Se aspettiamo le prossime elezioni sarà troppo tardi. Serve uno scioglimento del Parlamento e nuove votazioni,” ha dichiarato il miliardario, che ha poi definito la sinistra “il partito dell’omicidio”, riferendosi all’assassinio dell’attivista conservatore Charlie Kirk, avvenuto pochi giorni prima negli Stati Uniti. La manifestazione, organizzata dall’attivista Tommy Robinson, ha visto la partecipazione di figure internazionali come Steve Bannon ed Eric Zemmour. Tra Union Jack, slogan anti-migranti e cori contro Starmer, il corteo ha assunto i toni di una mobilitazione ideologica globale. La polizia ha schierato oltre 1.600 agenti e ha effettuato nove arresti per disordini e aggressioni. Musk ha rivolto il suo appello “al centro ragionevole”, a coloro che “non si impegnano in politica ma vogliono solo vivere la propria vita”. “La violenza sta arrivando da voi. Che lo vogliate o no, dovrete scegliere: combattere o morire,” ha concluso. Il videomessaggio ha suscitato reazioni contrastanti: mentre i manifestanti lo hanno accolto con ovazioni, attivisti e politici progressisti hanno denunciato “un incitamento alla polarizzazione e alla paura”. In un Regno Unito già diviso, le parole di Musk sembrano aver acceso un nuovo fronte nel conflitto culturale e politico.
