Dopo oltre un anno e mezzo di distanze, tensioni e silenzi, Re Carlo III e il principe Harry si sono finalmente incontrati. Il faccia a faccia, atteso e carico di significato, è avvenuto a Clarence House, residenza londinese del sovrano, dove i due hanno condiviso 55 minuti di colloquio davanti a un tè. Un gesto semplice, ma dal forte valore simbolico. Era dal febbraio 2024 che padre e figlio non si vedevano. Allora, Harry era volato nel Regno Unito per far visita al padre, appena colpito dalla diagnosi di cancro. Da quel momento, nessun contatto diretto, solo dichiarazioni pubbliche e tentativi di riavvicinamento mai concretizzati. L’incontro di ieri, dunque, rappresenta un primo passo verso la riconciliazione, anche se le ferite familiari restano profonde. Fonti vicine al Duca di Sussex parlano di un clima riservato e cordiale. Harry, arrivato a bordo di una Range Rover nera, è stato visto entrare a Clarence House nel tardo pomeriggio. Ne è uscito meno di un’ora dopo, diretto a un evento benefico legato agli Invictus Games. Buckingham Palace ha confermato l’incontro, ma ha mantenuto il massimo riserbo sui contenuti del colloquio. Il contesto resta delicato. Harry ha perso di recente la causa per ottenere la protezione della polizia durante le visite nel Regno Unito, uno degli ostacoli principali al riavvicinamento. Inoltre, i rapporti con il fratello William rimangono tesi, e al momento non si intravede alcuna apertura tra i due. Eppure, il tè condiviso tra padre e figlio potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase. In un’intervista alla BBC, Harry aveva espresso il desiderio di “una riconciliazione vera, perché la vita è troppo breve per restare divisi”. Ora, quel desiderio sembra aver trovato un primo riscontro. La monarchia britannica, spesso impenetrabile, mostra così uno spiraglio di umanità. E mentre il mondo osserva, Re Carlo e Harry provano a ricucire un legame che, nonostante tutto, resta profondamente personale.
Re Carlo III e il principe Harry: 55 minuti di colloquio e un tè dopo 19 mesi di silenzio
