C’è chi rivendica una nuova supremazia geopolitica, ma sviluppo e innovazione sono arrivate dove circolano le idee, anche quelle scomode e che si oppongono a chi Governa
Sul palco in piazza Tian Anmen a Pechino gli ospiti e le autorità a fare da sfondo alla parata militare per l’80° anniversario della fine della Seconda guerra Mondiale. Sugli spalti spalla spalla i leader di Russia, Corea del Nord, Iran e Myanmar, – tutti sotto sanzioni dell’Occidente -: uniti nel sottolineare il lapidario e minaccioso monito del presidente cinese Xi Jinping: “Dobbiamo scegliere tra guerra e pace. L’ascesa della Cina è inarrestabile” e “nessuno bullo potrà intimidirci”, scandisce il leader cinese.
Una coreografia “abbellita” da diecimila soldati e lo sfoggio di un imponente arsenale militare. Siamo alla plateale manifestazione della forza e delle armi con la messa in guardia dell’Europa e dell’America che un nuovo ordine mondiale si sta ergendo sulla umanità. Un modo per avvisare che il pendolo della storia oscilla verso Oriente con un implicito avvertimento all’Occidente di adeguarsi per “vivere in armonia ed evitare che le tragedie della storia si ripetano”. Anche sul piano commerciale l’attacco all’Occidente, fatto con altre parole e annunci, nella sostanza resta uguale, con il messaggio, forte e chiaro, inviato dalla città portuale di Tianjin, a sud di Pechino, dove il presidente cinese Xi Jinping ha accolto i Capi di Stato di Russia, India, Pakistan, Iran e altri 22 Paesi non occidentali in occasione dd 25esimo vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO)
Democrazia, libertà e sviluppo
C’è da chiedersi se davvero oligarchie, sistemi tirannici e teocratici, uniti a Repubbliche dove lo Stato con vertici ideologici piramidali o con capi militati che governano tutto, possano davvero generare innovazione, sviluppo, crescita, stabilità? Capacità che invece nascono e sono propri di sistemi politici democratici, liberali dove alla base delle innovazioni culturali, scientifiche tecnologiche e artistiche, c’è la libera circolazione delle idee, del confronto e, soprattutto, della tolleranza e inclusione di chi pensa e si esprime diversamente da quanti hanno le redini del potere.
Cioè che la democrazia realizza e le tirannidi negano
Non è un quesito da poco, perché finora è grazie al pragmatismo democratico e inclusivo dei sistemi democratici dell’Occidente che si sono avute innovazioni tali da far fare un balzo in avanti a miliardi di persone. Le maggiori scoperte scientifiche nella stragrande maggioranza così come le loro applicazioni tecnologiche sono state pensate, discusse e realizzate, – piaccia o non piaccia -, dove la discussione e il rapporto tra persone è stata libera e fruttuosa.
L’Occidente grazie alla sua visione ellenica cristiana e noi come italiani potemmo rivendicare anche la grande lezione di civiltà giuridica e umanistica dall’Impero Romano al Rinascimento, che sono alla base di conquiste sociali, politiche, di idee e di sviluppo. Ad Oriente naturalmente sono arrivate fin da noi e nei secoli anche particolari contributi, tuttavia, non possiamo chiudere gli occhi rispetto a ciò che l’Occidente ha saputo realizzare e diffondere puntando sul primato della democrazia sulle ideologie.
Una diffusione di ingegno, progetti e realizzazioni concrete che sono state spesso copiate e messe in opera in latitudini distanti dalla nostra, ma l’alveo di grandi innovazioni e tecnologie è da ritrovare in Occidente.
Salvaguardare aspirazioni e desideri umani
Non possiamo certo cullarci sugli allori il mondo cambia e servono nuovi strumenti per affrontare la realtà. Dobbiamo ampliare ancora di più, in tempi così difficili e imprevedibili, una rete di pensieri e orientamenti culturali capace di influenzare positivamente la partecipazione alla vita politica, alle scelte alla diffusione delle idee. In Italia nel dopoguerra abbiamo avuto leader, personalità, politiche e sociali, che hanno messo in campo per il bene della Nazione un sapiente e pragmatico riformismo e sociali, improntati alla tolleranza, al pluralismo, al liberalismo, alla democrazia.
In più come sappiamo bene in Italia le democrazie, i rapporti umani e civili sono fatti anche di ironia, del vivere con entusiasmo e talvolta frivolezza. Atteggiamenti del tutto banditi se non puniti con l’arresto o peggio, da chi oggi si proclama come nuovo ordine mondiale.
La nostra civiltà e sistemi sociali, infine, non sono solo orientati alla crescita economica e al benessere di massa ma anche, e soprattutto, a salvaguardare la dignità degli uomini, delle loro aspirazioni, ambizioni e desideri.