“Anche la Sardegna conferma che, per competere con la destra, il centrosinistra liberal-europeista è largamente insufficiente”. Lo afferma Stefano Fassina, Deputato LeU, in un post su Facebook. “Alla luce dei risultati ancora parziali delle elezioni in Sardegna, come già attestato dall’Abruzzo, il vero avversario è la destra unita intorno alla Lega Nord. Anche ieri, un candidato solido e unitario come Massimo Zedda ha raccolto un consenso importante, in un contesto difficile per le dinamiche nazionali e a causa dell’eredità del governo regionale uscente.
Ma la distanza tra le coalizioni è impressionante: a quasi metà spoglio, supera i 20 punti percentuali. In sintesi, i dati, seppur preliminari, evidenziano che i delusi dal M5S non vanno a votare oppure si rivolgono, quando si recano alle urne, in misura prevalente verso la destra. Per provare a intercettarli, è necessaria un’offerta politica radicalmente discontinua con l’europeismo liberista dell’ultimo trentennio, in grado di raccogliere la domanda di dignità del lavoro, di protezione sociale e identitaria, di giustizia ambientale e declinarla in termini keynesiani, in un quadro di rivitalizzazione della sovranità costituzionale e dello Stato nazionale”, conclude Fassina.