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Muore in live lo streamer Jean Pormanove: il lato oscuro della fama online

mercoledì, 20 Agosto 2025
1 minuto di lettura

La tragedia di Jean Pormanove, streamer francese noto per le sue dirette estreme sulla piattaforma Kick, ha scosso profondamente il mondo digitale. Raphaël Graven, questo il suo vero nome, è stato trovato morto nel sonno durante una maratona di live streaming nella notte tra il 18 e il 19 agosto, nella sua abitazione di Contes, vicino a Nizza. La sua morte, avvenuta sotto gli occhi di migliaia di spettatori, ha riacceso il dibattito sulla deriva dello streaming online. Pormanove, 46 anni, era diventato celebre per le “sfide estreme” trasmesse in diretta, spesso caratterizzate da atti di umiliazione e violenza fisica inflitti da altri streamer, tra cui i controversi “Naruto” e “Safine”. Strangolamenti, lanci di vernice, privazione del sonno e ingestione di sostanze tossiche erano diventati parte integrante del suo contenuto, in un crescendo di spettacolarizzazione del dolore. Kick, piattaforma nota per la sua regolamentazione permissiva, ha ospitato le ultime e più disturbanti performance di Pormanove, che aveva abbandonato TikTok nel 2023 per dedicarsi a contenuti sempre più estremi. Durante l’ultima diretta, appariva privo di sensi. “Naruto”, presente nella stanza, ha tentato invano di svegliarlo. Poche ore dopo, la polizia ha rinvenuto il corpo senza vita. La procura di Nizza ha aperto un’indagine per chiarire le responsabilità, mentre la ministra Clara Chappaz ha definito l’accaduto “un’assoluta mostruosità”. Il caso solleva interrogativi urgenti: fino a che punto può spingersi l’intrattenimento online? E quali limiti devono essere imposti per tutelare la dignità e la salute mentale dei creator? La morte di Jean Pormanove non è solo una tragedia personale, ma il simbolo di un sistema che, in nome dell’audience, ha smarrito il senso del rispetto.

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