Una crescita record delle esportazioni: nel 2024, il balzo a 58,7 miliardi di euro. È la stima del food made in Italy realizzata da Confartigianato, che segnala, come dato positivo, come il cibo italiano piace sempre di più “in patria e all’estero”, con una riprova, “il settore alimentare e delle bevande si conferma un pilastro anticiclico dell’economia nazionale”. Per Confartigianato i 58,7 miliardi di euro di export hanno segnato il massimo storico dal 1995 e “mostrano un trend in aumento anche nel primo semestre 2025 (+5,1%)”.
Dove va l’export
“Tra i Paesi nostri migliori clienti”, rivela la Confartigianato, “crescita a doppia cifra in Polonia (+16,9%) e Spagna (+16,5%), e aumenti superiori alla media per Paesi Bassi (+8,3%), Belgio (+7,4%), Germania (primo mercato del made in Italy di alimentari e bevande) e Stati Uniti (secondo mercato), entrambi con +5,3%”. Oltre all’export
cresce anche la spesa degli italiani in beni alimentari che si attesta a 196,2 miliardi di euro: a giugno il valore delle vendite al dettaglio ha registrato un aumento dell’1,4% sul mese precedente e del 2,8% su base annua.
S’impone il chilometro zero
E tra i nostri connazionali, fa presente la Confartigianato, si conferma la tendenza del consumo a chilometro zero: “sono infatti 12,1 milioni gli italianiche nel 2024 hanno scelto prodotti locali, con picchi per le donne (25,2%) e nel Mezzogiorno (29,8%)”.
Protagoniste di questo modello produttivo glocal, radicato nei territori ma capace di conquistare i mercati internazionali, sono le 204.789 imprese(97,6% micro e piccole) della filiera agroalimentare che genera 130,9 miliardi di euro di valore aggiunto.
Mercati e sostenibilità
“In questo ecosistema”, evidenzia la Confartigianato, “operano 64.365 imprese artigiane con 249mila addettiche uniscono tradizione, qualità, sostenibilità e innovazione per dare vita a prodotti apprezzati in Italia e in tutto il mondo. Dal pane fresco ai dolci da ricorrenza (1,1 miliardi di export nel 2024), dai vini DOC e IGT (8,1 miliardi di vendite all’estero, secondo export europeo dopo la Francia) fino ai 5.717 prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) e ai 328 prodotti agroalimentari di qualità a marchio DOP, IGP e STG”.
Il gelato regina dei consumi
E, soprattutto, osserva la Confartigianato, in questa stagione, non può mancare il gelato per il quale le famiglie italiane spendono 1,9 miliardi l’anno. La Confederazione spiega come a produrlo sono 9.420 laboratori di gelateria, di cui 6.215 sono artigiani. A livello territoriale, la spesa per gelati più elevata si riscontra in Lombardia con 306 milioni di euro, seguita da Campania (193 milioni), Lazio (193 milioni), Sicilia (164 milioni), Veneto (149 milioni), Emilia-Romagna (141 milioni), Piemonte (136 milioni), Toscana (114 milioni) e Puglia (104 milioni).
Alimentari, qualità e crescita
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli sottolinea: “Le imprese artigiane del comparto alimentare sono baluardi delle economie locali e della cultura italiana. Producono qualità sempre più apprezzata all’estero, valorizzano i territori e rispondono alla crescente domanda di prodotti sostenibili. È un patrimonio”, conclude Granelli, “da proteggere e valorizzare, anche attraendo i giovani con politiche mirate alla formazione e all’avvio d’impresa”.
