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Botulismo, allarme in Sardegna e Calabria: scatta la rete d’emergenza del Ministero della Salute

venerdì, 8 Agosto 2025
1 minuto di lettura

Due decessi e diversi ricoveri in gravi condizioni: è questo il bilancio provvisorio dei due cluster di intossicazione botulinica registrati nelle ultime settimane in Calabria e in Sardegna. Nel Cosentino, a Diamante, alcune persone sono rimaste intossicate dopo aver consumato panini acquistati da un camion di street food; tra loro una donna di 38 anni, deceduta dopo giorni di agonia. Nel Cagliaritano, invece, la vittima aveva mangiato in un chiosco allestito durante una manifestazione locale. L’emergenza ha spinto il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute ad attivare immediatamente i protocolli previsti in caso di botulismo. “Il sistema di intervento ha reagito prontamente garantendo ai pazienti l’accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita – ha dichiarato Maria Rosaria Campitiello, Capo dipartimento –. La rapidità è stata possibile grazie alla rete capillare della Scorta strategica nazionale antidoti e farmaci (SNAF) e alla collaborazione sinergica di tutti gli enti coinvolti. Ricordo che gli alimenti a rischio di tossina botulinica sono soprattutto le conserve casalinghe preparate sottovuoto, in olio o in acqua e, raramente, prodotti industriali. È fondamentale rispettare le regole di preparazione e conservazione degli alimenti”.
L’Istituto Superiore di Sanità ha avuto un ruolo centrale sia nella conferma diagnostica sui pazienti sia nelle analisi sugli alimenti sospetti. Tutte le diagnosi sono state centralizzate dal Centro Antiveleni di Pavia, riferimento nazionale per il Ministero, in collaborazione con medici d’urgenza, neurologi e rianimatori.

Tempi rapidi

Gli antidoti salvavita sono stati distribuiti in tempi rapidi grazie al supporto del Deposito CRI Militare di Cagliari, della Marina Militare di Taranto, della Guardia Costiera di Napoli e degli ospedali San Camillo Forlanini. Il sistema italiano si basa su una rete di stoccaggio distribuita su tutto il territorio, che consente interventi immediati con il contributo di Prefetture, Forze dell’ordine, servizi 118 con elisoccorso e Croce Rossa. In Calabria, dove nella giornata di ieri si è registrato un aumento dei casi sospetti, il Dipartimento Salute e Welfare regionale ha confermato l’attivazione della procedura d’emergenza: “La segnalazione viene trasmessa immediatamente al Centro Antiveleni di Pavia, unico centro nazionale autorizzato alla gestione del botulismo. Nessuna Regione o ospedale può conservare l’antidoto, che è nella sola disponibilità del Ministero della Salute e viene distribuito solo tramite il centro lombardo».
Le prime due fiale necessarie per trattare i pazienti calabresi sono state inviate dalla Farmacia Militare di Taranto. Con il progredire dei casi, è stato necessario richiedere un’ulteriore fornitura.

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