Un raid israeliano ha colpito stamattina l’unica chiesa cattolica presente nella Striscia di Gaza, la chiesa della Sacra Famiglia, situata nella parte orientale di Gaza City. Il bilancio provvisorio riportato dall’agenzia di stampa palestinese Shahab parla di due morti e sette feriti. Tra i feriti figura anche Padre Gabriel Romanelli, parroco della comunità cattolica locale, come confermato dal Patriarcato Latino di Gerusalemme. L’attacco ha scatenato reazioni internazionali di sdegno e dolore. Il Ministro degli Esteri italiani Antonio Tajani ha definito il raid israeliano “un atto grave contro un luogo di culto cristiano” e ha espresso tutta la sua vicinanza a padre Romanelli. “Gli attacchi contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili”, ha sottolineato Tajani, chiedendo di fermare la violenza e di trovare al più presto una soluzione di pace.
Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha condannato fermamente quanto accaduto: “Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”.
Papa triste
La Santa Sede, tramite un telegramma firmato dal Cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, ha fatto sapere che Papa Leone XIV si è detto “profondamente rattristato” per l’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia. Il Pontefice ha rinnovato il suo appello per un immediato cessate il fuoco e ha espresso la sua “profonda speranza per il dialogo, la riconciliazione e una pace durevole nella regione”. Papa Leone XIV ha inoltre assicurato la sua vicinanza spirituale e le sue preghiere al parroco Romanelli e all’intera comunità parrocchiale, che dall’inizio del conflitto ha dato rifugio a oltre 500 persone. Israele, attraverso il suo Ambasciatore in Italia, Jonathan Peled, ha espresso rammarico per l’accaduto, dichiarando che “Israele sta conducendo indagini sul caso ed esprime profondo dolore per ogni danno arrecato a vite innocenti”. Peled ha poi aggiunto che Israele è impegnato in una guerra estremamente complessa contro Hamas, “organizzazione terroristica sanguinaria che usa la popolazione civile come scudo in scuole, ospedali e luoghi di culto”.
A chiarire la situazione è intervenuto anche il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini, il quale ha riferito che un carro armato israeliano avrebbe colpito direttamente la chiesa della Sacra Famiglia. “L’esercito israeliano sostiene che si sia trattato di un errore, ma non possiamo confermarlo con certezza”, ha affermato Pizzaballa in un’intervista al Tg2. Il cardinale ha aggiunto che padre Romanelli è tornato dall’ospedale in condizioni abbastanza buone, seppure scosso dall’accaduto. Pizzaballa ha lanciato un appello affinché la comunità internazionale, e in particolare gli Stati Uniti, intervenga per fermare la guerra che “umanamente e moralmente non è più sostenibile”.
Parla Crosetto
Anche il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha preso posizione sulla vicenda. In un lungo messaggio ha sottolineato che, pur essendo fermamente solidale con Israele nella lotta contro Hamas e il terrorismo, “bisogna anche difendere la popolazione civile palestinese, vittima innocente di un conflitto devastante”. Crosetto ha affermato che alcuni comportamenti delle forze israeliane rischiano involontariamente di favorire la propaganda di Hamas e di aggravare la crisi umanitaria, invitando Israele a rispettare il diritto internazionale per evitare di cadere nella trappola dei terroristi. Crosetto ha infine ribadito la necessità di distinguere nettamente la guerra contro Hamas dalla protezione della popolazione civile palestinese e ha esortato Israele a intraprendere con urgenza un percorso di pace per garantire la sicurezza e la stabilità dell’intero Medio Oriente.
