L’amministrazione Trump ha annunciato un piano per ridurre significativamente il personale delle principali agenzie di intelligence statunitensi, tra cui la CIA e la NSA. Secondo fonti ufficiali, il progetto prevede un taglio di circa 1.200 posizioni alla CIA nel corso di diversi anni, attraverso prepensionamenti e una limitazione delle nuove assunzioni. Anche la NSA, specializzata in crittografia e spionaggio elettronico, sarà interessata da queste riduzioni. La decisione arriva in un momento delicato per la sicurezza nazionale, con gli Stati Uniti coinvolti su più fronti nelle crisi globali. I critici avvertono che tali tagli potrebbero compromettere la capacità del Paese di identificare e affrontare minacce internazionali. Il senatore democratico Mark R. Warner, membro della Commissione Intelligence del Senato, ha definito la misura “massiccia e sconsiderata”, sostenendo che potrebbe mettere a rischio la sicurezza degli Stati Uniti. L’amministrazione Trump ha difeso il piano, presentandolo come parte di una strategia per “migliorare l’efficienza” delle agenzie di intelligence. Il direttore della CIA, John Ratcliffe, ha dichiarato che il personale sarà riallineato alle priorità di sicurezza nazionale stabilite dall’amministrazione. Tuttavia, alcuni esperti avvertono dei rischi di controspionaggio, suggerendo che queste riduzioni potrebbero facilitare il reclutamento di agenti da parte di servizi segreti stranieri. Questo piano si inserisce in un contesto più ampio di riduzione della spesa pubblica, con l’obiettivo di tagliare drasticamente i costi federali, bilanciati dall’aumento dei fondi destinati alla difesa e alla sicurezza nazionale. Resta da vedere se il Congresso approverà la proposta e quali saranno le conseguenze per la sicurezza del Paese.