domenica, 27 Aprile, 2025
Attualità

Trump e Zelensky, storico incontro a San Pietro: si riapre la via della pace

Tra le navate della Basilica, a pochi minuti dai funerali di Bergoglio, il colloquio tra i due leader accende nuove speranze per un cessate il fuoco in Ucraina. Aperture anche da Mosca

Un colloquio tanto inatteso quanto storico, consumato tra le solenni navate della Basilica di San Pietro, in pratica pochissimi minuti prima dell’inizio dei funerali di Papa Francesco. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono incontrati in Vaticano aprendo nuovi spiragli di pace per il conflitto in Ucraina. “Un incontro molto produttivo”, ha confermato la Casa Bianca, “Un buon incontro”, ha rilanciato Zelensky: “Abbiamo avuto tempo di discutere molto a quattr’occhi. Vogliamo una pace affidabile e duratura”. Di certo è stato un gesto di grande impatto simbolico, immortalato da una foto destinata a diventare storica: i due leader seduti su semplici sedie, chinati l’uno verso l’altro in un dialogo fitto e sincero. La basilica, già scenario di commozione per l’ultimo saluto a Bergoglio, ha fatto da cornice anche a un evento che potrebbe segnare una svolta nei negoziati di pace.
Di ritorno negli Stati Uniti, Trump ha affidato a Truth Social un lungo post in cui ha ribadito la necessità di trattare Putin con maggiore fermezza. “Non c’era motivo per cui Putin dovesse lanciare missili su aree civili negli ultimi giorni. Mi fa pensare che forse non vuole davvero fermare la guerra, e che stia solo prendendoci in giro. Deve essere trattato diversamente, forse con sanzioni bancarie o secondarie”, ha scritto. Trump ha anche criticato duramente la gestione della crisi da parte dei suoi predecessori: “Questa è la guerra di Joe Biden, non la mia. Non sarebbe mai dovuta accadere. Sto solo cercando di rimediare al disastro che mi hanno lasciato Obama e Biden”.

Un cessate il fuoco in vista?

Il Presidente ucraino ha espresso su X tutta la sua gratitudine per l’incontro: “Speriamo in risultati concreti: proteggere la vita del nostro popolo, ottenere un cessate il fuoco completo e una pace duratura. Grazie, Presidente Trump!”. Anche il Presidente francese Emmanuel Macron, che ha partecipato a un successivo scambio a quattro con Trump, Zelensky e il Premier britannico Keir Starmer, ha parlato di un clima positivo: “L’Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato. Ora spetta a Putin dimostrare di volere veramente la pace”.
Non solo Trump e Zelensky, comunque. La giornata romana ha visto una fitta serie di incontri bilaterali. Il Presidente ucraino ha visto anche il Premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. In un comunicato ufficiale, il governo ha ribadito “il sostegno agli sforzi del Presidente Trump per una pace giusta e duratura”. Il Primo Ministro ha inoltre espresso le condoglianze per le vittime degli ultimi attacchi russi e ha invocato “un cessate il fuoco immediato e un impegno concreto di Mosca”.
Infine, un rapido ma significativo scambio tra Trump e la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. I due leader si sono accordati per incontrarsi nei prossimi mesi, con il tema dei dazi commerciali sul tavolo delle trattative.

La risposta di Mosca

Intanto, da Mosca è arrivata arriva un’apertura inattesa. Il Portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha dichiarato che il Presidente Vladimir Putin sarebbe disponibile a riprendere i negoziati con l’Ucraina “senza precondizioni”. Una posizione ribadita durante un colloquio tra Putin e Steve Witkoff, Inviato speciale della Casa Bianca, avvenuto proprio il giorno prima del funerale del Pontefice. Secondo fonti del Cremlino, il colloquio tra Putin e Witkoff, durato circa tre ore, è stato definito “costruttivo e molto utile”. Un segnale che, se confermato nei fatti, potrebbe aprire nuove prospettive di dialogo.

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