A poche ore dalla fine della tregua pasquale annunciata, e non rispettata, da Vladimir Putin, l’Ucraina si risveglia in uno dei giorni più intensi di bombardamenti. Un’ondata di droni kamikaze e missili russi ha colpito numerose regioni del Paese, tra cui Kiev, Kharkiv, Sumy e Zaporizhzhia. Le sirene antiaeree sono tornate a suonare nella capitale mentre l’aviazione ucraina invitava la popolazione a rifugiarsi. Il contrasto più drammatico è quello tra la retorica della pace – commemorata anche con parole solenni da Zelensky e Putin alla morte di Papa Francesco – e la realtà brutale delle operazioni militari. La morte del pontefice ha unito idealmente due presidenti divisi da una guerra sanguinosa, ma non ha fermato l’escalation. Le aree colpite includono l’est di Chernihiv (verso Kiev), la regione di Sumy, Luhansk vicino Kharkiv, e la regione nord-orientale di Zaporizhia. In queste zone, i radar ucraini hanno rilevato una fitta attività di velivoli nemici e di droni da ricognizione. Nella sola giornata di Pasqua, secondo le autorità militari ucraine, sono stati registrati 133 attacchi su sette centri abitati della regione di Zaporizhzhia, di cui 25 condotti dall’aviazione.
Zelensky: “2.935 violazioni in 24 ore”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’esercito russo ha infranto la tregua 2.935 volte in sole 24 ore. In un post pubblicato sui social, ha specificato che si sono verificati 96 assalti russi, 1.882 bombardamenti, oltre 950 impieghi di droni, inclusi 812 attacchi con armamenti pesanti. Il settore più colpito è quello di Pokrovsk. Zelensky ha denunciato il mancato riscontro da parte di Mosca alla proposta di un’estensione della tregua: “La nostra offerta era chiara: prolungare di 30 giorni il cessate il fuoco e sospendere l’uso di droni e missili contro le infrastrutture civili. Ma la risposta russa è arrivata sotto forma di bombe. Continueremo a difenderci: cessate il fuoco contro cessate il fuoco, attacco contro attacco”.
Putin: “L’attacco su Sumy? Una punizione meritata”
Nel frattempo, Vladimir Putin ha difeso le recenti operazioni militari, incluso l’attacco del 14 aprile a Sumy, dove 35 civili sono rimasti uccisi in un bombardamento che ha colpito un parco giochi e un ristorante. “Era in corso una cerimonia per premiare militari e nazionalisti responsabili di crimini nella regione di Kursk”, ha affermato Putin in conferenza stampa. “Abbiamo colpito un centro congressi usato per finalità militari: è stata una punizione meritata”. Secondo il presidente russo, l’Ucraina inizialmente avrebbe rifiutato la proposta di tregua pasquale, salvo poi accettarla sotto pressione di alleati occidentali. Ha inoltre parlato di “quasi 5.000 violazioni ucraine” durante il cessate il fuoco, che Mosca avrebbe comunque rispettato “più dell’altra parte”.
Il paradosso del lutto condiviso
PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO
Nel mezzo dell’escalation, è giunta la notizia della morte di Papa Francesco, per cui entrambi i presidenti hanno espresso cordoglio in modo solenne. “Milioni di persone in tutto il mondo piangono la tragica notizia della sua scomparsa”, ha scritto Zelensky, “Papa Francesco ha pregato per la pace in Ucraina e per gli ucraini. La sua vita è stata un faro per l’umanità”. Putin ha definito il pontefice “una persona straordinaria” e ha ricordato i tre incontri avuti con lui in Vaticano tra il 2013 e il 2019. Ogni anno, ha dichiarato, inviava personalmente i propri auguri al Papa per il suo anniversario e per le festività natalizie. La Tass ha diffuso un video di uno di questi colloqui, a sottolineare la stima che legava Mosca al Vaticano.
Trump: “Trovino un accordo e facciano affari con noi”
Dagli Stati Uniti, il presidente Donald Trump ha lanciato dalla sua piattaforma Truth Social un messaggio dal tono imprenditoriale: “Spero che Russia e Ucraina trovino un accordo questa settimana. Entrambe potranno così iniziare a fare grandi affari con gli Stati Uniti, che stanno prosperando, e guadagnare una fortuna!”. Il messaggio, interamente scritto in maiuscolo, evidenzia il ritorno di Trump a una visione mercantile della geopolitica, secondo cui la pace è funzionale all’economia. Non sono mancate critiche da parte di osservatori internazionali, che hanno definito il commento “cinico” e “disconnesso dalla sofferenza reale delle popolazioni coinvolte”.
