Un’imbarcazione con a bordo 108 migranti, tra cui 15 donne e 9 minori, è stata soccorsa nella notte dalla motovedetta CP319 della Guardia Costiera. I migranti, provenienti da Egitto, Eritrea, Etiopia, Sudan e Siria, sono stati sbarcati al molo Favarolo di Lampedusa. Erano partiti dalla città libica di Sabratha, pagando tra 4.000 e 6.500 dollari ciascuno per il viaggio. Ieri si sono verificati altri due sbarchi che hanno coinvolto un totale di 75 migranti. In serata, 300 dei 446 ospiti presenti nell’hotspot sono stati trasferiti a Porto Empedocle tramite traghetto di linea. All’alba, nella struttura di accoglienza di contrada Imbriacola, erano presenti 303 persone; di queste, 147 verranno trasferite in tarda mattinata a bordo della motonave Sansovino. Nel frattempo, è stato rimpatriato un cittadino bengalese di 42 anni, espulso dall’Italia per la sua pericolosità sociale e precedentemente recluso al CPR di Caltanissetta. L’uomo è stato trasferito a Gjader, in Albania, insieme ad altri 39 migranti espulsi, per poi essere ricondotto nel suo Paese d’origine. Questo rappresenta il primo rimpatrio da quando il centro albanese, gestito dalle autorità italiane, è stato trasformato in un CPR. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha reso noto il rimpatrio tramite il suo profilo su X. Le autorità italiane hanno confermato che il bengalese era entrato in Italia nel 2009 e che, a causa dei suoi precedenti penali, gli era stato revocato il permesso di soggiorno per lavoro subordinato. L’uomo era noto per diversi reati, tra cui maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, evasione e lesioni aggravate. Il 29 luglio 2023, il Gip di Palermo lo aveva posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per episodi di violenza domestica, ma successivamente era stato trasferito al CPR di Pian del Lago il 25 marzo scorso. Tra le condanne a suo carico figura una sentenza a due anni e dieci giorni di reclusione per lesioni.