Secondo l’Agenzia di Polizia dell’Unione Europea, l’intelligenza artificiale starebbe alimentando la criminalità organizzata, minando le basi delle società dei 27 Stati membri e intrecciandosi con campagne destabilizzanti orchestrate da attori statali. Questo avvertimento è incluso nel rapporto quadriennale di Europol sulla criminalità organizzata. “Il cybercrimine si sta trasformando in una vera e propria corsa agli armamenti digitali contro governi, aziende e cittadini. Gli attacchi basati sull’intelligenza artificiale sono sempre più precisi e devastanti”, ha dichiarato Catherine De Bolle, direttrice esecutiva di Europol, sottolineando come motivazioni economiche e ideologiche alimentino molti di questi crimini. Il rapporto, intitolato EU Serious and Organized Crime Threat Assessment 2025, analizza il crescente impatto di reati come il traffico di droga, il contrabbando di esseri umani, il riciclaggio di denaro e gli attacchi informatici. L’uso dell’intelligenza artificiale ha inoltre reso più complessa la lotta contro la diffusione di materiale pedopornografico. “Media sintetici realistici consentono ai criminali di impersonare, ricattare e frodare le vittime”, si legge nel rapporto, che evidenzia anche l’uso sempre più diffuso di deepfake e clonazione vocale per rafforzare queste minacce. Inoltre, attori statali in cerca di vantaggi geopolitici collaborano spesso con gruppi criminali, utilizzandoli come proxy per attacchi informatici contro infrastrutture critiche. Europol attribuisce molte di queste operazioni alla Russia e alla sua sfera di influenza. Il rapporto mette in evidenza come l’IA e le nuove tecnologie stiano accelerando la criminalità. “La sicurezza deve diventare parte integrante di ogni aspetto delle nostre politiche”, ha dichiarato Magnus Brunner, Commissario europeo per gli Affari Interni, annunciando un incremento delle risorse e un rafforzamento del personale di Europol per affrontare le minacce emergenti.