“L’esclusione delle attività professionali dal bando ‘Impresa Sicura’, in attuazione del Decreto ‘Cura Italia’ è ingiustificabile. Rivolgo un appello al presidente nazionale dei commercialisti Massimo Miani e al presidente del Cup Marina Calderone affinché possano far sentire la voce dei professionisti presso il governo e Invitalia, spingendo per la modifica del provvedimento”. Lo ha detto Fedele Santomauro, presidente dell’Unione commercialisti di Trani e consigliere d’amministrazione della Cassa di Previdenza dei Ragionieri e degli Esperti Contabili.
“I professionisti sono parte integrante del tessuto produttivo italiano e nel corso di questo periodo di COVID-19 hanno vissuto le difficoltà dell’emergenza sanitaria, restando ‘Utili al Paese’ e vicini a tutte le aziende (infettate dal caos normativo) che ne hanno avuto bisogno, in particolar modo nell’attuazione delle misure adottate dal Governo dovendo spesso dare la giusta interpretazione, in questa giungla di decreti e comunicati vari, che hanno generato solo incertezze”.
“Per la ripresa dell’attività lavorativa all’interno degli studi professionali è necessario attivare idonee condizioni di sicurezza con la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per la salvaguardia di tutti. Proprio per questo motivo – ha osservato Santomauro – appare incomprensibile l’esclusione dei professionisti dal bando che prevede il rimborso del 100% delle spese sostenute per evitare il contagio. Anche i commercialisti hanno l’obbligo di tutelare la propria salute, quella dei dipendenti, dei clienti e dei fornitori”.