Ogni volta che il Papa emerito Benedetto XVI esce allo scoperto con una dichiarazione, con un libro o con qualsiasi altra manifestazione pubblica, inevitabilmente si scatena il dibattito e si finisce con il tirarlo, suo malgrado, dentro quella che è ormai considerata la guerra del fronte conservatore contro Papa Francesco.
È successo anche stavolta con l’uscita di una nuova biografia scritta dal giornalista, e amico personale di Joseph Ratzinger, Peter Seewald di cui sono stati anticipati alcuni brani. Ovviamente i giornali, Repubblica in testa, non hanno potuto evitare di puntare l’attenzione sul paragrafo riguardante aborto e nozze gay, dove Benedetto XVI usa parole molto forti, fino a chiamare in causa l’Anticristo.
Chi conosce Ratzinger sa bene che queste dichiarazioni sono perfettamente in linea con ciò che il Papa emerito ha sostenuto per anni in veste di cardinale e di Pontefice, quindi non si capisce proprio dove sia la novità di certe argomentazioni. A meno che, per l’ennesima volta, il gioco non sia appunto quello di trasformare Ratzinger in una sorta di “antipapa” da contrapporre al pontefice regnante le cui posizioni, per quanto meno apocalittiche di quelle del suo predecessore, non sono certamente in antitesi.
Ma cosa ha detto di tanto sconvolgente Benedetto XVI? Ecco un passaggio fra i più contestati: “Cento anni fa – afferma Ratzinger – tutti avrebbero considerato assurdo parlare di un matrimonio omosessuale. Mentre oggi si è scomunicati dalla società se ci si oppone. E lo stesso vale per l’aborto e la creazione di esseri umani in laboratorio. La società moderna è nel mezzo della formulazione di un credo anticristiano e se uno si oppone viene punito dalla società con la scomunica. La paura di questo potere spirituale dell’Anticristo è più che naturale e ha bisogno dell’aiuto delle preghiere da parte della Chiesa universale per resistere”.
Nulla di nuovo sotto il sole è proprio il caso di dire, visto che ciò che sostiene il Papa emerito è ciò che, con parole diverse, ha detto anche Papa Francesco in altre circostanze. Cambia la forma, ma non la sostanza. Bergoglio non ha forse detto che “l’aborto è come assoldare un sicario per uccidere”? E sulle nozze gay non ha detto che sono contro il progetto di Dio sulla creazione umana? E non è certo la prima volta che Ratzinger cita l’Anticristo. Lo fece già in passato mettendolo in evidente correlazione con il relativismo occidentale che sta costruendo una società senza valori, mossa soltanto dall’egoismo individuale.
La vera novità del libro sta forse nel fatto che per la prima volta Benedetto parla della sua rinuncia, confermando le resistenze al cambiamento che lui avrebbe voluto realizzare. “I blocchi venivano più dall’esterno che dalla Curia – conferma – Non volevo semplicemente promuovere la purificazione nel piccolo mondo della Curia, ma della Chiesa nel suo insieme. Nel frattempo, gli eventi hanno dimostrato che la crisi della fede ha portato anche a una crisi dell’esistenza cristiana. Questo è ciò che il Papa deve avere davanti ai suoi occhi”.
Da qui l’amara conclusione: “La vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. L’inganno religioso supremo è quello dell’Anticristo — insiste — uno pseudo-messianismo mediante il quale l’uomo si glorifica al posto di Dio e del suo Messia”.
Nel libro poi sarebbero contenuti dei retroscena molto interessanti sul conclave del 2005, quello che portò all’elezione di Ratzinger e si parlerebbe del ruolo che giocò in quel caso Bergoglio come suo sfidante. Sembra che sia stato proprio il cardinale argentino a sbloccare la situazione in favore di Ratzinger rinunciando alla sua candidatura, nonostante un blocco progressista, pare capitanato da Martini e Kasper, abbia fino all’ultimo tentato di impedire l’elezione dell’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il famigerato “gruppo di San Gallo” di cui si è parlato più volte formato da porporati e teologi di tendenze liberal, americani, italiani e tedeschi, che pare avessero puntato quell’anno sull’allora primate d’Argentina convinti che soltanto lui avrebbe potuto avere possibilità di sconfiggere Ratzinger. Ma pare che proprio Bergoglio alla fine abbia deciso di chiamarsi fuori, sbloccando definitivamente la situazione in favore dell’elezione di Papa Benedetto. Insomma di “carne al fuoco” in questo libro ce ne sarebbe davvero tanta.
In attesa di leggerlo integralmente, da un primo esame il libro sembrerebbe riconfermare in pieno le profezie del Papa emerito sulla crisi del mondo, della fede,e sui rischi che corre la Chiesa di fronte alla guerra lanciata contro di essa dall’Anticristo.
A prestare il fianco all’ennesima strumentalizzazione in chiave anti-bergogliana, la circostanza che ad anticipare parti del volume sia stato il sito americano ultra-conservatore LifeSiteNews da sempre molto critico con Papa Francesco e considerato molto vicino all’ex nunzio apostolico Usa Carlo Maria Viganò, lo stesso che chiese le dimissioni di Bergoglio per le vicende legate agli scandali della pedofilia nel clero statunitense.
A parte questo, il libro sembra riflettere pienamente il giudizio negativo di Ratzinger sul mondo contemporaneo,e per certi versi appare a tutti gli effetti come una sorta di testamento spirituale che il Papa emerito lascia all’umanità mettendola in guardia dal pericolo di un suo completo disfacimento. Del resto, come non considerare opera dell’Anticristo il fatto che, gran parte del mondo moderno, si sia lasciato sedurre dal richiamo dell’individualismo individuale, fino a far prevalere il desiderio dei singoli sulle stesse leggi naturali? (Lo_Speciale)