Sarebbero 469 i cervi in attesa di giudizio che attendono col cuore in gola l’udienza di merito fissata per il 14 maggio prossimo.
La decisione sarà, comunque, vincolante per il futuro visto i tempi di durata della campagna venatoria di cui al decreto della Giunta Regionale n. 509 dell’8 agosto 2024(fino al 30 gennaio 2025), i cui effetti sono stati sospesi dal Consiglio di Stato con decreto monocratico n. 03816 dell’ottobre 2024.
Ad agosto del 2024 la Giunta della Regione Abruzzo decide di aprire la stagione venatoria, come di consueto, anche con la caccia ai cervi, una vera mattanza di circa 500 esseri, cuccioli compresi.
Una battaglia che viene però fermata, senza vittime e/o spargimento di sangue fatta nelle aule giudiziarie a difesa della natura abruzzese. La mattanza doveva iniziare dal 14 ottobre, bloccata dalle associazioni ambientaliste e animaliste, coinvolgendo personalità della cultura e dello spettacolo, degli enti locali e movimenti politici.
La parte del leone è stata fatta dalle 136 mila firme di cittadini che, con una loro petizione, sono riusciti a salvare, almeno per il momento la vita ai conterranei a quattro zampe, nonostante le resistenze delle categorie favorevole alla delibera “ammazza-cervi”.
Gli interessi in gioco per le attività venatorie sono sempre tanti e, spesso, anche contrastanti tra soggetti diversi tra i quali spiccano gli agricoltori per i danni alle colture ma vi sono pure tutti coloro che hanno avuto modo di incontrare, specie di notte, i cervi mentre si accingevano ad attraversare le strade in prossimità dei Parchi o avvistati vicino ai centri urbani.
Sono intervenuti anche importanti Atenei competenti nelle varie materie per individuare soluzioni efficaci da salvare cervi-natura-paesaggio boschivo da una parte e assicurare sicurezza stradale al cittadino che, per varie cause, compreso lo stato di necessità di cibo, incontra i cervi anche vicino agli abitati.
Mantenere le dovute distanze tra esseri umani e tale specie di animali è sicuramente non solo opportuno, ma anche necessario per la sicurezza reciproca.
Alla Regione dei Parchi oneri ed onori perché la Repubblica “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.” (Art. 9 Cost.)