giovedì, 23 Gennaio, 2025
Attualità

Mattarella: “Economia e pace sono pilastri del progetto europeo”

Durante la lectio magistralis all’Università di Messina il Presidente ripercorre le tappe fondamentali dell’integrazione del vecchio continente

“L’economia e la pace continuarono a essere al centro del disegno europeo, malgrado il voto contrario del Parlamento francese alla Comunità europea di difesa”. Con queste parole Sergio Mattarella ha aperto ieri la sua lectio magistralis in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Università di Messina, evento arricchito dal conferimento del dottorato honoris causa in Scienze della Pubblica Amministrazione. Il Presidente della Repubblica ha ripercorso i momenti salienti del percorso di integrazione europea, ponendo l’accento sulla stretta connessione tra economia e pace come pilastri fondanti del progetto europeo. Una riflessione storica che ha preso le mosse dal Trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio firmato a Parigi nel 1951 e entrato in vigore il 23 luglio 1952, un documento che sancì l’inizio del processo di cooperazione tra sei Stati: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

“L’economia era lo strumento, ma il fine era la pace”, ha sottolineato il Capo dello Stato, ricordando come, dopo le tragedie delle due guerre mondiali, fosse prioritario creare una base solida per una pace duratura tra i popoli europei. Nonostante i contrasti politici, come il voto contrario della Francia alla Comunità europea di difesa, la spinta verso l’unità proseguì. Fu proprio a Messina, nel giugno del 1955, che i ministri degli Esteri dei sei Stati avviarono un dialogo decisivo che portò, il 25 marzo 1957, alla firma a Roma dei Trattati istitutivi della Comunità economica europea e dell’Euratom.

Il mercato comune

La nascita della Comunità economica europea segnò una svolta epocale: “Veniva così definita l’architettura di un mercato comune basato sulla libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali”, ha spiegato Mattarella, evidenziando come il progetto europeo fosse animato dall’ambizione di costruire un’era di benessere e pace fondata sulla cooperazione tra Stati e sull’amicizia tra i popoli. Nonostante l’ampliamento delle competenze dell’Unione europea nel corso del tempo, ha aggiunto, “l’obiettivo rimaneva lo stesso: garantire stabilità e prosperità per tutti i cittadini europei”. Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha poi spostato l’attenzione sulle sfide contemporanee che l’Unione europea è chiamata ad affrontare. Tra queste, il cambiamento climatico, la crisi energetica, la carenza di materie prime, i movimenti migratori, la transizione digitale e la cybersicurezza. Problemi complessi che, ha sottolineato Mattarella, “non sono risolvibili autonomamente dagli Stati nazionali, ma richiedono l’interazione tra parlamenti, esecutivi e amministrazioni a livello nazionale, europeo e sovranazionale”.

In particolare, il Presidente ha posto l’accento sulla mancanza di un apparato amministrativo europeo capace di applicare direttamente le leggi dell’Unione. “L’Ue è il prodotto della cooperazione tra gli Stati membri, costruita attraverso scelte democratiche e volontarie”, ha osservato, aggiungendo però che una maggiore consapevolezza politica del ruolo dell’Ue è fondamentale per affrontare le grandi sfide globali.

Crisi e progresso

Mattarella ha sottolineato come l’Unione europea abbia spesso trovato nuovo slancio nei momenti di crisi, come la pandemia e la crisi finanziaria. Ma ha ammonito che questa attitudine “non è più sufficiente” per rispondere alle sfide attuali. “Il tornante della storia che stiamo attraversando richiede di trarre le dovute conseguenze dalla consapevolezza che gli Stati europei, singolarmente, non sono in grado di fornire risposte adeguate”. In questo contesto, ha ribadito l’importanza della comunanza di valori e principi condivisi tra gli Stati europei, come democrazia, dignità umana, libertà ed equità sociale. Ideali che rappresentano il fondamento su cui si basa l’Unione e costituiscono un antidoto alle dinamiche conflittuali che prevalgono a livello internazionale.

Richiamando le celebrazioni del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, nel 2017, Mattarella ha ribadito un concetto a lui caro: “I Paesi dell’Unione si dividono in due categorie: i Paesi piccoli e quelli che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi. Soltanto uniti potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini un futuro di pace e benessere”.

Un riconoscimento solenne

La cerimonia si è conclusa con il conferimento del dottorato honoris causa a Sergio Mattarella, accompagnato dalle parole della rettrice Giovanna Spatari: “Questo riconoscimento intende celebrare il Suo impegno instancabile nella difesa dei valori repubblicani, democratici e nella promozione del bene comune”. Il Presidente ha ricevuto l’anello simbolo dell’appartenenza al collegio docenti dell’ateneo, esprimendo profonda gratitudine e sottolineando il ruolo centrale delle università come luoghi di dialogo e crescita culturale. “L’Europa ha davanti a sé una sfida storica”, ha concluso Mattarella, “e deve affrontarla con coraggio, unità e visione comune. Solo attraverso la cooperazione e il rafforzamento delle istituzioni europee potremo garantire un futuro di pace e prosperità per le prossime generazioni”.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Disabilità. Mattarella: “Necessario uno sforzo comune per l’inclusione”

Cristina Gambini

Cashback inutile contro riciclaggio ed evasione. E la Bce aspetta risposte

Ranieri Razzante*

Fini (Cia-Agricoltori) export agroalimentare, raggiunti record: 60 miliardi

Lorenzo Romeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.