La prima udienza del processo di impeachment del presidente sospeso della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, si è conclusa rapidamente martedì a causa della sua assenza davanti alla corte costituzionale. I giudici hanno cinque mesi per decidere se rimuovere Yoon per la dichiarazione di legge marziale del 3 dicembre o reintegrarlo. Questa azione ha causato una crisi politica, poiché Yoon ha ordinato ai militari di occupare il parlamento per prevenire la sospensione del governo civile. L’assemblea nazionale ha votato per la sua messa in stato d’accusa a metà dicembre, creando settimane di incertezza con Yoon rifugiato nella residenza presidenziale, ignorando le convocazioni per accuse di insurrezione e utilizzando la sicurezza presidenziale per evitare l’arresto. Il suo team legale ha dichiarato che Yoon non avrebbe partecipato all’udienza iniziale per motivi di sicurezza, ma potrebbe farlo in futuro se tali problemi venissero risolti. “Ci sono preoccupazioni sulla sicurezza e rischi di incidenti. Pertanto, il presidente non sarà presente al processo del 14 gennaio”, ha dichiarato l’avvocato Yoon Kab-keun. La sua assenza non è senza precedenti: anche Roh Moo-hyun e Park Geun-hye non si sono presentati ai loro processi di impeachment. Il mese scorso, il vice di Yoon, Han Duck-soo, è stato anch’egli messo sotto accusa, mentre il presidente ad interim, Choi Sang-mok, ha esortato a trovare una soluzione negoziata. La corte ha 180 giorni per emettere una sentenza, a partire dal 14 dicembre, data in cui ha ricevuto il caso. Gli avvocati di Yoon sostengono che la corte dovrebbe sfruttarli tutti per esaminare a fondo le circostanze che hanno portato alla legge marziale. In caso di condanna, Yoon potrebbe affrontare la prigione o la pena di morte.